Gli utenti Facebook coinvolti nello scandalo Cambridge Analytica sarebbero 87 milioni. E Zuckerberg si scusa: «È stato un mio errore».

 

Altro che 50 milioni: sarebbero in realtà 87 milioni i profili Facebook coinvolti nello scandalo Cambridge Analityca che ha investito il social circa due settimane fa. A dichiararlo in un post sul blog della piattaforma è stato ieri Mike Schroepfer, Chief Technology Officer di Facebook.

Ai 50 milioni di utenti si era arrivati partendo da quei 270 mila account che avevano scaricato l’App ThisisYourDigitalLife, creata da Aleksandr Kogan, ricercatore a Cambridge. Questi account, grazie alla rete di amicizie, avrebbero portato alla società inglese altre decine di milioni di account da profilare e influenzare. Un effetto domino inquietante che pare abbia fortemente influenzato le ultime elezioni presidenziali americane.

Ieri Facebook ha invece confermato che i profili sarebbero 87 milioni, e fra questi ci sono 214 mila italiani: sono i 57 che hanno istallato l’App di Kogan e la loro rete di amicizie, per un totale di 214,123 utenti di Facebook.

 

Cambridge Analityca Country List

 

Le misure di Facebook per proteggere i dati sensibili degli utenti

Mike Schroepfer ha annunciato anche una serie di misure che la piattaforma adotterà a stretto giro per proteggere meglio i dati personali dei propri utenti. In sostanza, si tratta di restrizioni delle API messe a disposizione degli sviluppatori da Facebook, in particolare per quanto riguarda l’accesso ai dati degli utenti che si trovano nei gruppi, sulle pagine o negli eventi. Ad esempio, le API per eventi non saranno più in grado di accedere all’elenco degli invitati o ai post sulla bacheca degli eventi. Quelle per i gruppi avranno bisogno dell’approvazione di Facebook e di un amministratore, e non potranno più accedere all’elenco dei membri di un gruppo. Le API che fino a ieri avevano accesso alle pagine e ai dati degli utenti fan, avranno bisogno d’ora in poi dell’approvazione di Facebook per accedere.

Un’altra importante novità comunicata è che Facebook non consentirà più di utilizzare numeri di telefono o indirizzi email per trovare amici sulla piattaforma. A partire da lunedì 9 aprile, inoltre, un link in cima alla bacheca porterà gli utenti su una pagina dove potranno verificare quante delle loro informazioni sono condivise con applicazioni esterne.

 

Facebook nuove misure privacy

 

Zuckerberg: «È stato un mio errore»

In attesa di vedere i passi in avanti, l’11 aprile prossimo Zuckerberg dovrà testimoniare di fronte alla Commissione dell’Energia e del Commercio della Camera degli Stati Uniti per parlare di “uso aziendale e della protezione dei dati degli utenti”. I parlamentari Greg Walden e Frank Pallone, rispettivamente presidente e membro della commissione, hanno affermato in una dichiarazione che l’udienza “sarà un’occasione importante per far luce sulle critiche questioni sulla privacy dei dati dei consumatori e aiutare tutti gli americani a capire meglio cosa succede alle loro informazioni personali online”.

“È stato un grande errore. Il mio errore”, così Zuckerberg è tornato nuovamente a scusarsi per lo scandalo. Il fondatore del social media, durante una conference call con alcuni membri della stampa, ha detto che non basta che Facebook creda ai creatori di App quando affermano di rispettare le norme. Facebook, ha aggiunto, deve assicurarsi che lo facciano.