Lifestage è il nuovo social network di Menlo Park ideato per studenti e istituti. Una nuova arma di Facebook per contrastare l’egemonia di Snapchat tra i giovani.

 

Zuckerberg sta tentando in tutti i modi di combattere l’avversario Snapchat, che tra i giovanissimi riscuote tantissimo successo: ci ha provato poco tempo fa con la funzionalità Stories su Instagram, e ora lancia (negli USA) un nuovo social network dedicato agli under 21.

Si chiama Lifestage, ed è una piattaforma basata su brevi videoclip. Ogni video serve a costruire il proprio profilo, delineato sulla base di vicende legate al mondo scolastico e, come è giusto che sia, anche sulla vita quotidiana degli adolescenti, ma con una vena meno edonistica rispetto al papà Facebook, in cui impazzano ormai quasi solo selfie e post effimeri.

Lifestage è stata creata da Michael Sayman, giovane (solo 19 anni) Product Manager di Facebook, che ha pensato a come “rubare” quanti più giovani utenti al concorrente Snapchat che in USA sta davvero spopolando. Secondo i dati di Statista, solo l’8% dei giovani tra i 13 e i 19 anni negli Stati Uniti ha un account Facebook: una percentuale troppo bassa per le aspettative di un social network che vuole sempre essere il numero uno nel suo campo!

 

Uso Facebook tra teenager

 

Come funziona Lifestage

L’idea alla base di Lifestage è semplice: coinvolgere i teenager sfruttando la scuola, un contesto in cui milioni di ragazzi e ragazze si ritrovano ogni giorno. Non è un caso dunque, che al momento dell’iscrizione, oltre alle proprie generalità bisogna inserire anche l’Istituto di appartenenza. Poi si dovrà aspettare che almeno altri 19 studenti dello stesso Istituto si iscrivano sulla piattaforma per poterla usare in maniera completa.

 

È difficile riassumere cosa sia di preciso Lifestage: è un mix tra Snapchat e Vine per quel che riguarda i video; c’è un po’ di Yahoo Answers e Ask.fm perché risponde a domande precise, ma assomiglia anche un po’ a LinkedIn perché c’è la possibilità di rendere pubbliche le proprie skills. Ci sono anche le emoticon di Messenger ma non c’è una chat. Di sicuro è vietato agli over 21: genitori e insegnanti possono iscriversi solo per postare contenuti ma non possono sbirciare le bacheche degli altri, a loro sempre inaccessibili.

 

Il social network incoraggia gli utenti a rispondere alle domande sulla loro vita tramite video. Quanto più la biografia viene compilata, quante più domande si sbloccano e più il profilo sale nel ranking di Lifestage. Ecco alcune delle caratteristiche di Lifestage:

  • Possibilità di realizzare video su cose gradite (o sgradite);
  • Si possono postare aggiornamenti di stato in base al mood del momento o all’attività che si sta svolgendo. L’aggiornamento può essere sostituito da un video;
  • Si possono condividere tantissimi video nelle sezioni che compongono il profilo; i video in questi campi possono essere modificati o sostituiti in qualsiasi momento;
  • Non è necessario avere un account Facebook per iscriversi a Lifestage;
  • Tutto ciò che viene scritto nell’applicazione è pubblico e visibile da chiunque all’interno e all’esterno della scuola.

Per contrastare il fenomeno dei falsi profili Lifestage fornisce una serie di opzioni di segnalazione e di blocco di persone che nascondono la loro vera identità.

 

 

Facebook Lifestage

 

 

La persona al centro di tutto

I profili personali degli iscritti si possono completare aggiungendo aneddoti riguardanti la classe, i compagni e anche storie personali. Si tratta di uno degli obiettivi che si è posto Sayman al momento dello sviluppo di Lifestage:

Se penso al 2004, Facebook era tutto incentrato sul chi sono io. Potevo condividere i miei aggiornamenti di status, la musica preferita e le preferenze. Oggi la rete è cresciuta davvero molto, così abbiamo l’opportunità di esplorare di nuovo il concetto di espressione personale, ma con un focus alla Generazione Z, quella del 2016.

Il ritorno alle origini è ancora più evidente se si pensa che Lifestage, proprio come il Facebook degli albori, si rivolge in primis ai network scolastici e poi al mondo circostante.

 

Gli studenti sono incentivati a parlare delle proprie esperienze, proprio come fanno le persone su Facebook; ma Lifestage è un mondo esclusivo dedicato ai giovani, che vuole rispondere alle loro esigenze e farli sentire importanti. L’obiettivo principale resta comunque far scoprire ai teen il papà di Lifestage, Facebook, facendoli entrare, diciamo così, da un ingresso secondario accessibile solo a loro. E se anche gli utenti di Lifestage non dovessero iscriversi poi a Facebook, poco importa: tra le due piattaforme citate e Instagram, il traffico che arriva a Menlo Park è davvero consistente!