Snapchat ha inviato una domanda di brevetto per un sistema di advertising che utilizza il riconoscimento oggetti per consegnare agli utenti filtri sponsorizzati.

 

La tecnologia sviluppata da Snapchat serve a identificare gli oggetti all’interno delle fotografie degli utenti e offrire loro filtri o cornici di brand legati ai prodotti riconosciuti. In pratica è l’equivalente grafico di comprare spazi su Google Search basandosi sulle keyword, ma invece di guardare ai dati testuali l’attenzione si sposta sugli oggetti veri e propri. La richiesta del brevetto è stata inviata a gennaio dello scorso anno e pubblicata dall’ufficio licenze degli Stati Uniti qualche giorno fa.

 

Quali sono i vantaggi del riconoscimento oggetti su Snapchat?

 

  • Per gli utenti si tratterebbe di avere la possibilità di personalizzare e migliorare i propri snap in un modo più avvincente: a dimostrazione di ciò i vertici dell’app hanno riportato sulla richiesta di brevetto un esempio molto efficace. Riconoscendo l’Empire State Building, ad esempio, potrebbe essere proposto il filtro di King Kong che cerca di acchiappare gli aerei.

 

Snapchat riconoscimento immagini

 

 

  • Per gli advertiser si tratterebbe di avere invece la possibilità di creare dei filtri sponsorizzati: inquadrando un ristorante il filtro potrebbe svelarne il menu, inquadrando una pietanza potrebbe svelare i suoi valori nutrizionali e magari l’utente che inquadra una tazzina di caffè potrebbe vedersi comparire il coupon offerto da un bar per consumarla.

 

La società ha dichiarato di volere creare un sistema di aste automatiche per i filtri, creando quindi competizione tra gli inserzionisti per accaparrarsi lo spazio migliore. Per il momento di ufficiale c’è solo la domanda di brevetto: non è quindi detto che Snapchat introdurrà in modo certo il servizio di annunci.

 

 

Di sicuro l’introduzione di questa feature darebbe un maggior valore (in senso economico e di engagement) a Snapchat. Qualcosa ci dice che il settore del riconoscimento di oggetti e immagini stia attirando l’attenzione dei grandi colossi digitali: anche Google qualche settimana fa ha acquisito Moodstocks, un’azienda francese specializzata nel riconoscimento d’immagini istantaneo attraverso lo smartphone.