Quasi il 70% degli utenti salta gli annunci di Snapchat. Ma basta questo per bocciare il sistema di inserzioni?

 

 

Dopo che un sondaggio ha rivelato come circa il 69% degli utenti salti o ignori frequentemente gli annunci di Snapchat (arrivando all’80% tra la fascia di età dai 18 ai 24 anni, il principale pubblico del social), il sistema pubblicitario del fantasmino è stato messo fortemente in dubbio. Tuttavia, questo può essere un dato piuttosto ingannevole.

 

Come evidenziato da parecchi specialisti, un tasso del genere potrebbe non essere un problema concreto specialmente se messo a confronto con quello fatto registrare dalle altre piattaforme. Anche se un confronto diretto è molto difficile (se non impossibile), fare un confronto con gli altri social network permette di capire se effettivamente gli annunci di Snapchat sono un fallimento. Ecco qualche numero dagli altri canali.

 

YouTube

 

Alcuni formati di annunci su YouTube possono essere saltati, il che li rende molto simili a quelli proposti da Snapchat. Sulla piattaforma di video più famosa del mondo, più dell’80% ignora i video proposti.

 

La frequenza con cui le inserzioni vengono saltate dipende spesso dal contenuto e dalla tipologia. Ad ogni modo, di fronte ad un tasso del genere, il 70% registrato da Snapchat è piuttosto accettabile.

 

Facebook

 

Anche se il formato proposto dalle due piattaforme non è direttamente comparabile, Facebook, dato il volume di advertising che genera, non può non essere preso in considerazione. Sul social di Zuckerberg, il tasso di interazione medio degli annunci è del 3% sui dispositivi mobili e dell’1,8% su desktop.

 

Sebbene gli effetti degli annunci sull’esposizione e sulla brand awarness sono innegabili, le inserzioni di Facebook vengono ignorate per il 97%, con studi che indicano come solo 1 annuncio su 1.961 venga cliccato. Anche in questo caso, il tasso di coinvolgimento varia parecchio tra i vari inserzionisti, ma ciò non toglie che il 70% di Snapchat non sia nulla di catastrofico rispetto al trend di Facebook.

 

Non così male, dopotutto

 

Dopo aver visto i risultati ottenuti dagli altri social, l’allarmismo con il quale sono stati accolti i dati di Snapchat sembra non essere così giustificato. Come detto in precedenza, il paragone tra i vari canali non è un confronto perfetto, ma fa comunque capire che il trend degli annunci a pagamento del fantasmino è perfettamente inserito nella media.

 

Un metro di paragone ancora più preciso lo si avrà quando saranno disponibili dati concreti sulla performance degli annunci nelle Storie di Instagram, il vero formato concorrente di Snapchat.