Si chiama Crimson Hexagon, e Facebook teme possa vendere i dati dei suoi iscritti. La società utilizza l’intelligenza artificiale e l’analisi delle immagini per monitorare i social media.

 

Dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, che ha violato i profili di milioni di utenti, Facebook ha bloccato la raccolta dai suoi dati da parte di un’altra società di analisi, la Crimson Hexagon, perché teme che possa averli resi pubblici. L’annuncio è arrivato dopo la diffusione della notizia da parte del Wall Street Journal sul fatto che la società di Boston si sia aggiudicata commesse dall’amministrazione americana, da una società no profit russa legata al Cremlino (Civil Society Development Foundation) e anche dal governo turco.

Il social network ha deciso di bandire nel marzo del 2017 gli sviluppatori che usano dati degli utenti a scopo di sorveglianza, dopo il caso dei dipartimenti di polizia che ricorrevano alla società di monitoraggio Geofeedia per tenere sotto controllo i manifestanti.

Non consentiamo agli sviluppatori di creare strumenti di sorveglianza usando informazioni Facebook o Instagram. Prendiamo in seria considerazione queste affermazioni e mentre indaghiamo, abbiamo sospeso queste App

ha dichiarato un portavoce di Facebook venerdì scorso al WSJ.

 

Nessuna violazione ma sospensione cautelare

La Crimson Hexagion ha dichiarato di aver raccolto oltre 1.000 miliardi di post Facebook, Instagram, Twitter e da altre fonti; inoltre, utilizzerebbe l’intelligenza artificiale e l’analisi delle immagini per monitorare i social media, fornendo ai propri clienti informazioni dettagliate su cosa gli utenti pensano del loro brand.

“Sulla base delle informazioni in nostro possesso fino a questo momento, Crimson Hexagon non ha ottenuto alcun dato Facebook o Instagram in modo inappropriato”, ha precisato il portavoce di Facebook. “Crimson Hexagon sta pienamente collaborando con Facebook che ha pubblicamente dichiarato di non aver riscontrato alcun illecito fino a questo momento nell’ambito della sua inchiesta”, ha dichiarato in una nota Chris Bingham, responsabile tecnologico del gruppo. In un blogpost, Bingham ha anche tenuto a sottolineare come Crimson Hexagon sia diversa da Cambridge Analytica, che raccoglieva dati privati degli utenti Facebook. La società di Boston utilizza solo dati pubblici degli utenti Facebook.

 

Clienti di tutto rispetto

La Crimson Hexagon è stata fondata nel 2007 da Gary King, direttore del dipartimento di ricerca sui metodi quantitativi per le scienze sociali dell’università Harvard. Lo scorso aprile Facebook aveva annunciato una partnership con King e altri studiosi, garantendo loro accesso ai dati per studiarne l’impatto sulle elezioni.

Secondo il Guardian, Crimson Hexagon si è aggiudicata contratti per 800.000 dollari con diverse agenzie federali americane come la Fema (Federal Emergency Management Agency), ovvero la protezione civile Usa, l’esercito e perfino i servizi segreti. La no profit russa Civil Society Development Foundation, stando al Wall Street Journal, avrebbe usato la piattaforma per studiare la percezione che i russi hanno del capo del Cremlino, Vladimir Putin. Ankara ha invece commissionato alla società americana lo studio della reazione del pubblico alla decisione del governo di bloccare l’accesso a Twitter.