La fusione delle piattaforme di messaggistica, già tutte di proprietà di Facebook Inc., dovrebbe avvenire all’inizio del 2020. Preoccupa in particolar modo la privacy degli utenti di WhatsApp.

C’era da aspettarselo: prima o poi Zuckerberg avrebbe scoperto le carte e dichiarato le sue reali intenzioni nei confronti dei servizi di messaggistica di tutte le piattaforme di proprietà di Facebook Inc. Stando a quanto pubblicato dal New York Times il 25 gennaio, il CEO avrebbe comunicato le sue reali intenzioni ai dipendenti lo scorso 7 dicembre, ma la notizia è stata resa pubblica dalla stampa americana solo pochi giorni fa.

Le conseguenze della fusione

Lo scopo dichiarato di questa integrazione tra WhatsApp, Instagram e Facebook Messenger sarebbe quello di incrementare e facilitare l’accesso a tutte le chat delle varie app. Viene, però, da chiedersi quale sia lo scopo reale di questa operazione: se è vero che in questo modo si offrirebbero agli utenti esperienze di messaggistica migliori, d’altro canto è difficile non pensare alle conseguenze che questa fusione avrà per la privacy di miliardi di utenti.

Secondo fonti informate, le app rimarrebbero separate le une dalle altre: sarebbe solo la struttura sottostante ad esse ad essere unificata. Questo consentirebbe il cross-messaging, ovvero la possibilità di inviare messaggi tramite una piattaforma (ad esempio WhatsApp) su un’altra piattaforma (ad esempio Facebook Messenger).

Il sistema di crittografia end-to-end rimarrebbe tutelato e la fusione fornirebbe una piattaforma di messaggistica complessivamente più rapida, semplice e affidabile. Ma gli esperti avvertono: l’integrazione potrebbe avere un impatto sulla privacy delle persone e dei loro dati.

Attualmente gli utenti di WhatsApp non sono tenuti a fornire, oltre al proprio numero di telefono, il proprio nome o altre informazioni identificative. L’unione con Facebook Messenger e Instagram potrebbe invece obbligare gli utenti di WhatsApp a rivelare informazioni su sé stessi che finora restavano private. Ma ci sono anche altri problemi legati alla privacy: ad esempio, un utente non iscritto a Facebook, e quindi a Messenger, potrebbe non voler essere trovato da un utente che invece utilizza quella chat.

Se la fusione avverrà, tutte queste problematiche verranno prese in considerazione? Cosa potranno effettivamente decidere gli utenti riguardo alla condivisione dei propri dati e alla loro rintracciabilità forzata?