Google ha scelto il nome Amp Stories per una tipologia di contenuti visuali dalla veloce consultazione, ideali per la navigazione da mobile.

 

No, non vi preoccupate. Non sarete sommersi anche sulla serp di Google da video e immagini dei vostri contatti. Google ha, forse furbescamente, scelto il nome Amp Stories per una tipologia di contenuti visuali che si consultano rapidamente, perfetti per la navigazione da mobile. Amp è infatti l’acronimo di Accelerated Mobile Pages e Stories è invece un termine, molto utilizzato in ambito social, per descrivere una serie di immagini, mini video e animazioni che si visualizzano in sequenza.

 

Dove vedremo questo nuovo standard di Stories? A quanto parte a fianco delle ricerche, quando compariranno insieme agli altri risultati ‘consueti’ come foto o link ad articoli. Presentate all’interno della Amp Conf 2018, le Amp Stories sono disponibili dal 13 febbraio e, per il momento, si possono rintracciare solamente tra i risultati di ricerca.

 

 

Amp Stories: Che impatto su SEO e indicizzazione pagine?

 

Apparentemente questa tipologia di contenuti potrà essere creata da tutti, ma al momento Google lo ha permesso solo a un gruppo di editori, probabilmente per testare ancora per qualche periodo la validità del progetto. Big G d’altronde non si è ancora esposta in merito e non ha ancora comunicato quando e come la funzionalità diventerà completamente operativa. E permangono quindi diversi interrogativi

 

Le stories resteranno sempre disponibili o saranno a scadenza come su Instagram? Diventeranno in assoluto la prima informazione visualizzata in serp o dovranno avere una determinata indicizzazione come accade per qualsiasi contenuto che si vuole presentare su Google? Domande che, per il momento, non hanno ancora avuto risposta.

 

 

Amp Stories presto anche su Gmail

 

Ciò che invece è certo è che le Stories non resteranno solamente nei risultati di ricerca. Con il progetto “Amp for email”, Google ha infatti intenzione di utilizzarle anche per rendere maggiormente interattiva la posta elettronica. Dato che vengono spedite ogni giorno più di 270 miliardi di mail, qualcuno troverà sicuramente utile questo nuovo servizio. Che al momento è in fase di sperimentazione: sono infatti al lavoro per creare esperienze interattive società come Pinterest e Booking.