Informare gli utenti sul rapporto tra app e privacy e creare consapevolezza dei rischi: questi gli obiettivi della nuova campagna del Garante per la Privacy.

 

Le applicazioni per Smartphone e Tablet sono sempre più numerose e coprono una quantità di campi sempre più alta, spaziando dai giochi fino ad arrivare agli strumenti di pagamento.

 

Ma, di pari passo con la loro diffusione, è cresciuto anche il numero di rischi che le app possono comportare per i nostri dati personali, dal momento che, in fase di installazione, possono richiedere l’accesso a contatti, foto, video, posizioni geografiche e addirittura informazioni sulla carta di credito e sugli acquisti che effettuiamo. E la cosa peggiore è che si tende ad acconsentire facilmente a questa esposizione dei nostri dati, poiché sono pochi gli utenti che effettivamente leggono i dettagli tecnici prima del download.

 

Per questo motivo il Garante per la Privacy ha deciso di lanciare una campagna informativa con la quale rendere noti i pericoli per i dati personali che possono arrivare dalle app, specialmente nel caso di utilizzo da parte di minori: quest’ultimi, infatti, sono la fascia più vulnerabile e già una volta il Garante ha portato all’attenzione i rischi che gli utenti più giovani possono correre utilizzando uno Smarthpone.

 

Come istruire gli utenti sul rapporto fra app e privacy?

 

Per diffondere la consapevolezza necessaria ad evitare il furto dei dati tramite app, il Garante per la Privacy ha creato una pagina apposita, dove si viene guidati punto per punto tra le considerazioni da fare quando si effettua un download.

 

La pagina spiega la correlazione fra app e privacy,  invitandoci a riflettere prima di effettuare un download e ricordandoci di:

  • Controllare quali informazioni le app possono effettivamente raccogliere e in che maniera possono venire utilizzate.
  • Verificare la privacy policy delle applicazioni, la loro provenienza e il market all’interno del quale sono disponibili.
  • Assicurarci che i minori non scarichino e utilizzino da soli le app.

 

Sempre sul sito del Garante troviamo una video-guida che spiega in maniera animata quanto detto all’interno della pagina, riprendendo il discorso di controllo di market, sistemi di registrazione e tutti i fattori che possono esporre i nostri dati in maniera pericolosa.

 

Per il Garante, quindi, la protezione dei dati (specialmente quelli sensibili) non passa solo da soluzioni tecniche, ma anche da una preparazione degli utenti ad una scelta ed un utilizzo sicuro delle applicazioni, soprattutto per quanto riguarda i giovani, i quali, facendo un uso maggiore dei dispositivi mobile, rappresentano la fette di pubblico maggiormente interessata.