Dal 2017 sono aumentati costantemente i dispositivi vittima di attacco ransomware: le mail sono lo strumento preferito dagli hacker.

 

Gli hacker sono una presenza sempre più ingombrante e crescente all’interno del web e con loro cresce sempre più il numero di virus che infettano pc, smartphone e tutti i dispositivi connessi ad internet. Tra tutti questi, una tipologia ben precisa di malware si sta propagando a dismisura: gli attacchi ransomware.

 

A riportarlo lo studio del Verizon Data Breach Investigations 2018, che ha sottolineato l’incidenza e la pericolosità di questi virus: solo nello scorso anno sono stati rilevati ben 53 mila attacchi ransomware e oltre 65 paesi colpiti. Numeri che rendono questo malware molto pericoloso soprattutto per il fattore umano.

 

Perché è proprio la persona, il dipendente, ad essere l’anello debole della sicurezza aziendale, colui che, inconsapevolmente, permette agli hacker di poter sferrare attacchi con estrema semplicità. Principalmente per estorcere denaro alle imprese (98% dei casi) o per compiere altre violazioni di phishing, come ad esempio riuscire ad ottenere informazioni su dati personali e aziendali.

 

Proprio per quanto riguarda il phishing, nel report di Verizon, emerge che le mail sono lo strumento principale degli hacker. È proprio attraverso questo mezzo che i cybercriminali riescono ad infilarsi nei diversi dispositivi, ottenere le informazioni necessarie e sferrare un attacco ransomware. Il consiglio è sempre quello di prestare molta attenzione alle mail e, nel caso, di condividerne il contenuto con il responsabile o un collega più esperto.