Il fenomeno del “Bring your own device” (utilizzo dei dispositivi mobili dei dipendenti per scopi lavorativi) presenta evidenti contraddizioni.

 

Se ne sta finalmente parlando in maniera più approfondita anche in Italia. Secondo una ricerca condotta tra maggio e giugno 2014 da Vanson Bourn, le aziende sono consapevoli del fenomeno.

Sono sempre più i dipendenti che ricorrono a smartphone, tablet e notebook personali per operare sul campo, ma tutto ciò nasconde anche preoccupazioni. Come quelle espresse dal 94% dei CIO italiani riguardo alla sicurezza dei dati aziendali. Un terzo delle imprese italiane di grandi dimensioni ha subito una perdita di dati a causa di violazione di sistemi informativi, riconducibili all’adozione di policy di tipo Byod.

 

 

Ma anche: il 26% delle aziende di classe enterprise ha ottenuto un coinvolgimento maggiore dei dipendenti, con un conseguente aumento della produttività sul lavoro, riducendo i costi di comunicazione del 17%.
In poche parole, il Byod potrebbe far risparmiare circa sette milioni di euro all’anno ad ogni azienda.

 

BYOD pro e contro

I rischi

Le paure riguardo all’integrità dei dati è diffusa, ma solo 1 azienda su 4 ha confermato di aver aggiornato la proprio policy sul Byod o sta per farlo. Per contro, il tasso di implementazione di progetti a favore dell’uso di device personali a scopi business in Italia ammonta al 70%, contro il 43% della Germania e il 52% delle imprese europee oggetto di studio.

Quindi, se da una parte il Byod presenta forti vantaggi, dall’altra sono ancora numerosi i limiti. Per chi si ricorda, un po’ come avvenne con il cloud computing qualche tempo fa.

 

Non cogliere i vantaggi offerti dal Byod per le aziende vorrebbe dire non stare al passo coi tempi, con la dinamicità e con le strategie di mobilità aziendale che poggia su infrastrutture sicure.
Secondo Tino Canegrati, Vice President e General Manager Printing and Personal Systems in HP Italia, “il crescente utilizzo delle nuove tipologie di device ha cambiato radicalmente il modo di lavorare in mobilità. Grazie ai nuovi modelli di notebook, ultrasottili e leggeri, di tablet, di pc convertibili e di smartphone, è oggi possibile lavorare anche fuori dall’ufficio e durante gli spostamenti per lavoro in piena sicurezza e senza penalizzare l’efficienza dei processi produttivi. Ed è in particolare l’introduzione di nuovi form factor, e specificatamente i prodotti “2in1” e i convertibili, ad aver ulteriormente innalzato il livello di produttività in mobilità”.

 

Per maggiori info sul BYOD visita www.byod.it