Ad annunciare il calo Mark Zuckerberg, che però non drammatizza e sottolinea come il segno negativo sia il risultato dei recenti cambiamenti su Facebook.

 

Probabilmente è la prima volta dalla sua fondazione che Facebook registra un significativo calo nell’utilizzo da parte degli utenti. Il tempo trascorso sul social è diminuito di 50 milioni di ore al giorno nell’ultimo periodo dell’anno scorso, mentre gli utenti giornalieri attivi nell’area nord dell’America sono scesi di 700 mila unità.

 

A renderlo noto è stato lo stesso CEO Mark Zuckerberg, che ha ricordato come la piattaforma abbia apportato numerosi cambiamenti che possono aver influito sui dati. In realtà il segno negativo sembra essere il risultato del cambiamento delle abitudini degli utenti nel periodo precedente alle novità apportate in questi mesi. Il fondatore del social non appare però preoccupato e ha anzi confermato come con “il focus su importanti connessioni, la nostra comunità e il business saranno più forti nel lungo periodo”.

 

Fatto sta che l’annuncio del numero uno di Facebook ha fatto scendere i titoli dell’azienda del 4,5% in borsa. I titoli sono poi rimbalzati quando la società ha iniziato a ‘convincere’ gli investitori che un calo del coinvolgimento non è detto che colpirà la crescita dei ricavi.

“Il 2017 è stato un anno forte per Facebook ma è stato anche un anno difficile. Nel 2018 ci concentreremo nell’assicurare che Facebook non sia solo divertente da usare ma sia positivo anche per il benessere della gente e della società”

Queste le parole di Mark Zuckerberg, che ha sottolineato risultati sopra alle attese nel quarto trimestre, con ricavi a 12,7 miliardi di dollari e utili a 4,2 miliardi che ne attestano l’indiscussa la leadership del gruppo nel settore social media e advertising.

 

Facebook ha inoltre promesso di rimediare alle falle che hanno permesso ai russi di usare la piattaforma per interferire nelle presidenziali Usa. Il social sta poi “incoraggiando una significativa connessione tra le persone, piuttosto che il consumo passivo di contenuti”, annunciando di fatto la stretta sui video virali.