Il rapporto, che ha aperto il Security Summit, rivela come persista la minaccia cybercrime, ma allo stesso tempo il GDPR stia incentivando progetti di security e investimenti.

 

Non si placa la minaccia cybercrime, ma qualcosa nelle imprese sta cambiando. Stanno infatti aumentando sempre di più l’attenzione e soprattutto gli investimenti da parte di aziende e organizzazioni per prevenire danni più gravi: “Cresce il numero di imprese che stanziano budget sempre più consistenti per la sicurezza informatica, grazie ad investimenti a doppia cifra” dichiara Gabriele Faggioli, presidente del Clusit che ha aperto i lavori dell’edizione numero 10 del Security Summit di Milano.

 

Un dato che si mostra in netta controtendenza rispetto alla cronica insufficienza di investimenti nel nostro paese, spesso nel fondo delle classifiche tra i paesi avanzati. “Un cambio di tendenza molto positivo. Che – prosegue Faggioli – fa sperare in un cambio di rotta decisivo”. Cambio di rotta che sembra sempre più necessario, anche alla luce del passaggio a Industry 4.0 e alla conseguente evoluzione di minacce nel settore cybercrime.

 

Una criminalità non da sottovalutare, considerando che, nel periodo 2011-2017, si stima che i costi generati da queste attività a livello globale si siano quintuplicati, passando dai 100 miliardi di dollari del 2011 agli oltre 500 dello scorso anno. Estorsioni, truffe, furti di denaro e di dati sensibili che hanno colpito all’incirca un miliardo di persone nel mondo, causando perdite per oltre 180 miliardi di dollari.