La condivisione sui Social, se non è ben ragionata, potrebbe esporre le informazioni degli utenti ad hacker e cybercriminali.

 

Sui Social Media si tende a condividere in tranquillità tutti i contenuti e le informazioni che riteniamo di poter mostrare alla comunità di persone con le quali abbiamo siamo in contatto, in particolar modo su Facebook, dove siamo noi a decidere chi fa parte della nostra rete di conoscenze.

 

Tuttavia, questa convinzione può mettere a rischio la nostra privacy, dal momento che spesso gli utenti non sono consapevoli della vera esposizione dei loro post: a dircelo è uno studio condotto da Kaspersky Lab, secondo il quale buona parte delle persone che utilizzano Facebook lo fa dimenticandosi dei potenziali rischi che corre divulgando senza attenzione le proprie informazioni.

 

Il quadro emerso dallo studio è questo:

  • Il 10% degli utenti intervistati non pensava che persone al di fuori delle proprie cerchie di conoscenze potessero vedere la sua pagina.
  • Il 12% accetta richieste di amicizia da sconosciuti.
  • Il 30% è disposto ad accettare richieste di persone sulla base delle amicizie in comune.
  • Il 26% degli utenti apre immediatamente i link inviati da amici, senza mai interrogarsi sulla natura del link o sul motivo dell’invio.

 

Da questi dati si capisce che, in realtà, una buona parte di chi naviga non è consapevole della quantità di persone che possono prendere visione della loro pagina, e spesso non è nemmeno a conoscenza dell’identità di coloro ai quali pensa di riservare tale visione.

 

Se qualcosa volesse, sarebbe semplice ottenere informazioni sensibili da questa tipologia di utenti, dato il poco controllo e la poco attenzione che essa dimostra.

 

Come prevenire i rischi dati dalla condivisione sui Social?

 

Innanzitutto è importante decidere quale tipo di informazioni vogliamo condividere con il mondo, senza lanciarci in pubblicazioni casuali di qualsiasi tipo.

 

E’ poi possibile filtrare le persone in grado di accedere ai nostri contenuti grazie agli strumenti per l’impostazione della privacy di Facebook, dove è possibile anche decidere chi potrà inviarci una richiesta di amicizia (tutti o solo amici degli amici), chi potrà contattarci tramite l’indirizzo e-mail e il numero di telefono che abbiamo fornito e dare o meno l’autorizzazione ai motori di ricerca per reindirizzare le ricerche al nostro profilo.

 

Prestate attenzione anche a chi vi invia una richiesta d’amicizia: anche se un contatto presenta amicizie in comune, non è detto che sia effettivamente una persona di vostra conoscenza, e potrebbe trattarsi di qualcuno interessato ad un certo tipo di informazioni, risalito a voi solo attraverso le vostre cerchie.

 

Infine, non prendete sempre per buono il materiale che ricevete dai vostri contatti, dal momento che potrebbe trattarsi di messaggi automatici da parte di siti o applicazioni visitati dai vostri amici o, nel peggiore dei casi, di messaggi inviati da profili hackerati: se vi dovesse apparire sospetto, controllate sempre l’attendibilità del sito linkato e cercate di capire il motivo per il quale vi è stato mandato quel link.