Nell’ultimo trimestre perdite per 107 milioni, gli utenti non crescono e il titolo perde il 13% in Borsa. Il bilancio negativo di Twitter ad un anno dal ritorno di Jack Dorsey.

 

Twitter non ce la fa a competere con i rivali Facebook, Instagram e Snapchat: i conti continuano a rimanere in rosso anche dopo un anno dal ritorno del fondatore Jack Dorsey. Alla chiusura dei mercati ieri, le perdite nel secondo trimestre del 2016 si aggiravano intorno ai 107 milioni di dollari e il titolo è crollato del 13%.

 

 

 

La situazione è migliorata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, in cui le perdite si attestavano sui 136,7 milioni; Twitter registra anche una crescita del 20%. Ma le previsioni per il terzo trimestre sono buie: il gruppo di San Francisco si attende ricavi tra 590 e 610 milioni, al di sotto delle attese del mercato, fissate sui 678 milioni.

 

Gli utenti non crescono

Le nuove registrazioni di utenti sono in fase di stallo: negli Stati Uniti sono stabili, nel resto del mondo la crescita è troppo lenta. Gli utenti mensili unici nel secondo trimestre del 2016 sono stati 313 milioni, poco al di sopra della media delle previsioni emesse dagli analisti finanziari di 312,1 milioni.

Numeri irrisori rispetto a Facebook (1,65 miliardi al mese), Instagram (500 milioni al mese) e Snapchat (150 milioni al giorno).

 

Dorsey sta cercando di “svecchiare” il social a 140 caratteri, anche stringendo collaborazioni con la lega di baseball, di hockey e di football americano, ma per ora i risultati sono deludenti. Twitter però è ancora al lavoro per sviluppare gli strumenti per analizzare le visualizzazioni degli annunci e per consentire agli inserzionisti di pianificare le loro campagne. Anche per questo, secondo quanto ha scritto l’azienda in un documento rivolto agli azionisti, i primi risultati di questa strategia dovrebbero iniziare a vedersi solo nel quarto trimestre del 2016.