In tema di protezione dati, le aziende hanno compreso i vantaggi e la necessità di normative, ma manca una visione chiara dei processi di conservazione.

 

 

L’arrivo del nuovo  GDPR (General Data Protection Regulation – Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati Personali) è sempre più vicino ed interesserà non solo l’Europa, ma anche tutti i paesi che trattano i dati dei cittadini europei. Ma come reagiranno le aziende? Per dare un risposta a questo quesito, McAfee effettuato una ricerca che ha coinvolto 800 decision maker da 8 nazioni diverse e attivi in settori industriali differenti. L’oggetto dello studio è la conoscenza relativa alla collocazione, alla gestione e alla sicurezza dei dati sensibili in relazione allo scenario globale e alle normative.

 

Dal documento emerge che dopo il 25 maggio 2018 (data di introduzione del GDPR), il 48% delle aziende sposterà i database in un’altra sede. Un altro 48% farà lo stesso a causa di eventi di natura geopolitica o di cambia nella policy (come nel caso degli Stati Uniti. Secondo il 70% degli intervistati, invece, grazie al nuovo Regolamento l‘Europa diventerà leader nalla protezione delle privacy, anche se gli USA resteranno la meta di conservazione preferita.

 

Nello specifico, la ricerca indica che:

  • Il 74% delle aziende ritiene che una corretta applicazione della policy aiuti nell’acquisizione di nuovi clienti.
  • Il 51% considera le normative esterne come un ostacolo nell’acquisizione di nuove tecnologie.
  • L’opinione pubblica sul tema della privacy è tenuta in considerazione dall’83% delle aziende, in particolare durante la scelta dl luogo di conservazione dei dati.
  • Il tempo medio per la denuncia di una violazione è di 11 giorni.
  • Per l’80% delle aziende il cloud rappresenta uno strumento per uniformarsi alle normative sulla privacy.
  • Meno della metà (47%) conosce il luogo in cui sono conservati i propri dati.
  • Solo il 2% comprende appieno le normative che interessano la propri attività.

 

 

I vantaggi sono percepiti, ma serve maggiore chiarezza

 

Il quadro che emerge dal report è quello di un gruppo dirigenziale che ha compreso i vantaggi economici e reputazionali derivanti da una buona protezione dati e l’importanza di leggi rigide sul trattamento. Da qui deriva l’intenzione di spostare i propri database in paesi in cui le leggi in vigore sono piuttosto severe, anche se manca la consapevolezza riguardo i meccanismi di questa fase. Per questo motivo, con l’avvicinarsi del GDPR, capire il ruolo dei dati all’interno dei processi aziendali è una delle chiavi per rimanere competitivi.