Uno studio Accenture rivela una crescita del 23% del costo cybercrime. Un valore che deve far ripensare budget e approccio alla sicurezza informatica.

 

Stiamo vivendo nell’era del ‘sempre connesso’, in cui i nostri dati viaggiano in rete e sono costantemente aggiornati. Di pari passo con questo trend, purtroppo, si è rafforzata anche un’altra tendenza: quella che vede nel crimine e nelle minacce informatiche un costo crescente per i bilanci delle aziende e delle imprese.

 

Stando ai dati forniti dallo studio The Cost Of Cybercrime di Accenture, solamente nel 2017 si è registrato un aumento del 23% dei costi legati al cybercrime su scala globale. Una percentuale impressionante, se si considera che è calcolata su un lasso di tempo di appena 12 mesi, e che fa salire a quasi 12 milioni di dollari l’anno di media il costo degli attacchi informatici ai danni delle imprese.

 

 

Sicurezza informatica: la situazione italiana

 

L’Italia, per questa volta, è sotto la media mondiale: è infatti di ‘appena’ di 6,73 milioni l’anno il costo per ogni singola impresa. Nonostante sia un dato inferiore alla media globale, stiamo sempre parlando di cifre che in molti casi possono portare alla chiusura dell’azienda vittima dell’attacco. Nel 40% di questi casi è la perdita dei dati il principale costo da pagare, sia in termini di reputation che di danni economici diretti.

 

Valori che dovrebbero spingere le imprese a rivedere approccio e budget da destinare alla sicurezza informatica. Il vecchio modus operandi basato sulla difesa perimetrale è ormai obsoleto: un approccio moderno punta sulla resilienza, la capacità cioè di identificare rapidamente e resistere agli attacchi. O, nel caso dei ransomware, di affrontarli senza essere obbligati a pagare onerosi riscatti a soggetti improbabili.

 

“La security oggi deve essere ripensata come strumento di competitività – commenta Paolo Dal Cin, security lead Italia di Accenture – in grado di aumentare il livello di fiducia digitale e di operare come vera e propria forza propulsiva per la crescita delle aziende. Per questo sono chiamate ad adottare una strategia di sicurezza agile e dinamica, che consenta loro di cogliere tutte le opportunità che l’economia digitale oggi offre. Serve quindi investire in innovazione per guidare la crescita e non limitarsi alla sola difesa”.