La cyber security entra nell’agenda del G7 finanziario svoltosi a Washington: tra gli argomenti affrontati, la necessità di standard condivisi.

 

Il 12 ottobre scorso a Washington, i sette Paesi più avanzati del mondo hanno dedicato alla sicurezza informatica una sessione del vertice organizzato nell’ambito dell’Annual Meetings presso la sede del Fondo Monetario Internazionale.

La riunione dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche centrali è stata presieduta dall’Italia: come riporta una nota sul sito ufficiale della Presidenza italiana del G7, durante il meeting è stata concordata l’adozione dei Fundamentals Elements for Effective Assessment of Cybersecurtiy for the Financial sector. Si tratta, in sostanza, di una serie di principi non vincolanti ai quali le giurisdizioni nazionale e le imprese del comparto finanziario potranno ispirarsi per prevenire il crescente fenomeno del cybercrime.

Durante l’incontro è emersa la necessità di fronteggiare e prevenire eventi critici per la società, rappresentati dai sempre più frequenti atti di criminalità informatica di cui sono vittime le istituzioni finanziarie, anche stringendo forti collaborazioni fra il settore pubblico e il settore privato. Al summit, infatti, oltre a ministri delle Finanze e governatori dei Sette, sono intervenuti esponenti del settore privato a vario titolo rappresentativi delle realtà coinvolte nel fenomeno. Per l’Italia c’era l’amministratore delegato di Unicredit, Jean Pierre Mustier.

 

Risposta globale e coordinata al cybercrime

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) spiega come «una risposta globale e coordinata» è necessaria per assicurare la resistenza del sistema ai cyberattacchi e combattere il crimine informatico. Secondo alcune stime le perdite economiche legate a un ipotetico attacco informatico globale potrebbero raggiungere i 53 miliardi di dollari.

Le cyberminacce sono internazionali e possono diventare sistemiche; le istituzioni del settore privato non sono ben posizionate per rispondere in modo efficace per conto loro. È necessario un approccio regolamentare coordinato, cosi da mitigare i rischi e sostenere la stabilità finanziaria.

spiega l’Istituzione di Washington.

I partecipanti del mercato globale sono tutti a rischio, per via della sempre maggiore dipendenza dalla tecnologia e dell’interconnessione del sistema finanziario. Occorre quindi un maggiore coordinamento internazionale, in cui le norme siano condivise, i rischi emergenti identificati e per concordare standard di settore.