I settori del retail e dell’hospitality devono fare i conti con le minacce alla cybersecurity, in particolare ransomware e phishing.

 

 

Negozi, ristoranti e alberghi possono sembrare le attività al momento più lontane dal web, ma anch’essi devono fare i conti con le problematiche legate alla cybersecurity. Per il 96,3% dei commercianti di Milano, Roma e Bari, infatti, ricorrere ad uno strumento digitale significa mettere a rischio la sicurezza informatica.

 

Il dato viene da una ricerca di finanziata da Confcommercio, che ha coinvolto le attività delle 3 città italiane. Dal sondaggio è emerso che le minacce possono essere principalmente di 2 tipi:

  • Attacchi agli strumenti informatici, come malware, attacchi DDoS, Black Hat Hacking, ecc.
  • Attacchi alle attività commerciali attraverso i mezzi digitali, in particolar modo il phishing

 

Le minacce, la loro percezione e le difese

 

Dai dati risulta che, in media, il 6,9% dei commercianti ha subito una violazione informatica nell’ultimo anno. Media che sale addirittura al 12%, con la metà delle vittime che ha ricevuto più di un attacco.

 

Purtroppo, a questo dato si affianca quello di una bassa consapevolezza dei rischi: a Bari il 47% non conosce le minacce, a Roma il 43% e a Milano il 41%. Per la difesa, invece, la quasi totalità ricorre a software antivirus, mentre sono poche le realtà ad affidarsi ad un’assicurazione (8,4% a Milano, 10,6% a Roma, 7,4% a Bari).

 

Debolezze e costi

 

Esaminando le vulnerabilità dei siti, emerge che il 48% è poco o per niente sicuro. In particolare, il punto debole sembrano essere i CMS, spesso poco aggiornati e quindi riportanti numerose falle: questo li rende un bersaglio nel 34,2% dei casi.

 

Da queste vulnerabilità derivano poi 3 tipi di costi:

  • Costi di protezione
    Si tratta delle spese per proteggersi adeguatamente dalle minacce. Secondo le stime, tali costi ammonterebbero a 885 milioni di euro.

 

  • Costi diretti
    L’ammontare delle perdite derivate dagli attacchi subiti. Queste, tra il 2016 e il 2017, hanno superato gli 854 milioni di euro.

 

  • Costi indiretti
    Questa voce comprende tutte le spese extra, come le ore di tempo passate a risolvere i vari problemi o i danni reputazionali. L’ammontare totale negli ultimi 12 mesi è di oltre 54 milioni di euro.

 

Tutti questi dati dipingono un quadro piuttosto chiaro: negozi e albergatori sono nel mirino del cybercrime, spesso senza rendersene conto, cosa che trasforma l’attività digitale in un punto debole, anziché in un vantaggio. Perciò, è necessario che anche in questi settori ci si muova per integrare strumenti di difesa efficaci, specialmente nel caso delle attività che richiedono la registrazione di dati (vedi le prenotazioni o i negozi on-line), e sviluppare una strategia di controllo verso le crescenti minacce informatiche.