Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiesto e ottenuto lo stralcio del passaggio che consente di accedere ai dati e documenti nei computer come previsto nel provvedimento antiterrorismo in discussione in aula a Montecitorio.

 

Varie perplessità aveva, infatti, destato una delle principali novità approvate in Commissione, quella relativa all’acquisizione da remoto delle informazioni.

Anche il Garante della Privacy, in accordo con quanto espresso dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, aveva espresso preoccupazione per alcune procedure considerate lesive della privacy digitale, anche perchè l’emendamento sarebbe stato applicabile a ciascun cittadino, senza distinzione tra i vari reati e le varie tipologie di comunicazioni tracciate.

La Polizia, attraverso appositi programmi, avrebbe potuto ottenere tutte le comunicazioni e i dati presenti in un sistema informatico.

Veniva autorizzata anche l’intercettazione preventiva sulle reti informatiche e il Pm aveva l’obbligo di conservare i dati di traffico fino a 24 mesi.

Rimane confermata la volontà del governo su un rafforzamento delle misure di prevenzione e contrasto al terrorismo.

I contenuti illeciti legati a reati di terrorismo pubblicati dagli utenti su Internet dovranno essere obbligatoriamente oscurati dai providers. L’uso del Web e di strumenti informatici per arruolamento, propaganda, ecc comporteranno l’obbligo di arresto in flagranza.