La più grande riorganizzazione della storia di Facebook nei suoi 15 anni di vita, e una divisione dedicata alla blockchain: ecco come Zuckerberg ripensa l’azienda dopo Cambridge Analytica.

 

Un “executive shakeup”, ovvero la più grande riorganizzazione dell’assetto manageriale che Facebook abbia compiuto nei suoi primi 15 anni di vita. Questa la definizione data da Kurt Wagner su Recode a proposito del riassetto voluto da Zuckerberg in seguito a Cambridge Analytica, ora Emerdata.

 

Riassetto Facebook: ecco le nuove poltrone

Il nuovo assetto è stato pensato sulla base di 3 fili conduttori: le applicazioni (Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger), un’area dedicata allo sviluppo di nuove piattaforme e infrastrutture e la sezione dedicata a pubblicità e Analytics.

  • Area applicazioni: è supervisionata dal CPO Chris Cox, già braccio destro di Zuckerberg. Instagram rimane a Kevin Systrom e WhatsApp va a Chris Daniels. A Stan Chudnovsky tocca la direzione di Messenger e Will Cathcart, in Facebook dal 2008, prenderà le redini proprio dell’App di Facebook.

 

  • La novità più interessante è il cambio di rotta di David Marcus, che lascia la direzione di Messenger per dirigere la divisione che si occuperà di blockchain. Marcus è in Facebook dal 2014, veniva da Paypal e risiede nel Cda di Coinbase, piattaforma di scambio di criptomonete. Il CTO della sezione New platforms and infrastructures sarà il Mike Shcroepfer, che il mese scorso Zuckerberg ha mandato al Parlamento britannico a fare le sue veci.

 

  • Javier Olivan, vicepresidente per la Crescita, supervisionerà la terza divisione, quella dei Central product services, che ha prodotti trasversali su quasi tutte le piattaforme coinvolte.

 

Riassetto Facebook

 

Blockchain: cosa c’è in cantiere?

Tra le novità più interessanti scaturite dal riassetto aziendale a Menlo Park, non passa inosservata la nuova divisione interamente dedicata alla blockchain, il registro virtuale e distribuito che è alla base dei Bitcoin (ma che non si esaurisce con essi). Il fatto che sia proprio David Marcus a guidare la business unit non è casuale: Marcus vanta esperienze nel suo CV con Coinbase (a più importante realtà nel trading di criptovalute) e PayPal.

 

Tra i possibili utilizzi della blockchain da parte di Facebook, particolare attenzione meritano:

  • La conservazione dei dati digitali e personali all’interno del registro virtuale (una delle capacità più interessanti della blockchain), rendendo impossibile la loro manomissione e facendo in modo che queste informazioni siano reperibili ovunque, restando sempre sotto il controllo degli individui. Questi aspetti hanno riscontrato successo nel settore sanitario, ma dopo Cambridge Analytica è possibile che l’utilizzo della blockchain per la gestione dei dati personali possa diventare un tema d’interesse a Menlo Park.

 

  • Non si può escludere che Zuckerberg stia pensando di lanciare la criptovaluta di Facebook, già ribattezzata Facecoin dai rumors. A cosa servirebbe? Forse ad offrire mini ricompense a chi scrive post di successo; molto più probabilmente, potrebbe essere utilizzata per rendere veloci gli scambi di denaro tra gli utenti di Messenger e WhatsApp, e potrebbe essere introdotta nel MarketPlace.

 

Quali sono le vere intenzioni di Facebook con la blockchain? Nessuno lo sa. E probabilmente non lo sanno bene neanche a Menlo Park. Forse Facebook vuole solo evitare che qualche competitor colga per primo le potenzialità di questa tecnologia, e non vuole lasciare vantaggi strategici a nessuno. La ricerca sulla blockchain sarebbe, quindi, preventiva: sviluppare delle strategie che in questo momento non si inseriscono in nessun progetto particolare, ma che in futuro potrebbero tornare utili.