Facebook sta patteggiando con la FTC la cifra della multa da pagare dopo lo scandalo Cambridge Analytica, società con la quale il colosso di Menlo Park avrebbe condiviso i dati di 87 milioni di utenti senza il loro consenso.

Non sappiamo ancora quale sarà la cifra, ma di sicuro si tratta di diversi miliardi di dollari. Parliamo della multa inflitta dalla Federal Trade Commission a Facebook, in seguito alla triste e ben nota vicenda Cambridge Analytica.

La cifra non è stata ancora stabilita perché in questo momento, almeno secondo il Washington Post, è in corso una trattativa tra il colosso di Menlo Park e la FTC, ovvero la Commissione federale per il commercio degli Stati Uniti d’America.

La privacy, questa sconosciuta

Come sempre, nell’occhio del ciclone c’è la questione mai risolta di Facebook con la privacy. Nel marzo scorso, proprio in seguito all’esplosione dello scandalo, la FTC avviò un’indagine sull’operato di Facebook, per far luce sulla presunta violazione dei termini imposti nel 2011 per il trattamento dei dati. Facebook, infatti, deve sempre chiedere ai membri della sua community il consenso esplicito per ogni utilizzo delle informazioni, avvisandoli subito in caso di cambiamenti e offrendo loro la possibilità di esercitare il pieno controllo su quanto condiviso.

Il procedimento della FTC si è poi focalizzato anche sulle altre questioni che nel corso dell’anno passato hanno visto la piattaforma finire sotto i riflettori, tra cui anche la condivisione non autorizzata di circa 6,8 milioni di foto di ignari utenti finite nelle mani di app di terze parti per via di un bug presente nel codice API di Facebook.

La multa più salata del mondo (forse)

Non sappiamo a che punto sia il negoziato tra le parti: non è da escludere che si arrivi a un procedimento legale, se un accordo non verrà trovato.

Se invece l’accordo arriverà, sarà sottoposto al voto dei cinque commissari della Federal Trade Commission per l’approvazione. La multa potrebbe essere parecchio salata: FTC è nella posizione di poter sanzionare Facebook per un massimo di 47.000 dollari per ogni violazione riscontrata: considerando che il caso Cambridge Analytica ha coinvolto circa 87 milioni di account, il conto è presto fatto. Sarà una cifra molto più alta rispetto a quella record mai stabilita dall’agenzia che risale al 2012 e ha visto Google staccare un assegno da 22,5 milioni di dollari per porre fine al caso Safari.