In seguito allo scandalo Cambridge Analytica, alcuni stati americani stanno analizzando le modalità con cui Facebook gestisce i dati

Dopo numerose indagini federali, Facebook sembra divenuto l’obiettivo di indagini condotte a livello statale. A rilevarlo l’agenzia di stampa Bloomberg, che svela come i procuratori generali di alcuni stati (Connecticut, Illinois, Pennsylvania, Massachusetts, New York e New Jersey) stiano esaminando le modalità con cui il social gestisce i dati degli utenti.

Innescate dallo scandalo Cambridge Analytica, le indagini sono condotte da due gruppi di stati diversi. Pennsylvania e Illinois hanno aderito al gruppo di indagini avviato dal procuratore del Connecticut, che si è focalizzato principalmente sulla protezione delle informazioni degli utenti. Il secondo gruppo, formato dagli stati di New York, New Jersey e Massachusetts, sta invece esaminando qualsiasi altra potenziale violazione che non sia stata ancora resa pubblica.

Ma negli Stati Uniti, i guai per Facebook non finiscono qui: l’FBI, la Securities and Exchange Commission (SEC) e la Federal Trade Commission (FTC) starebbero prendendo parte a un sondaggio del Dipartimento di Giustizia che riguarda la gestione delle informazioni sensibili degli utenti.

A questo dobbiamo poi aggiungere che il procuratore generale del distretto di Columbia, Karl Racine, ha fatto causa a Facebook lo scorso dicembre. Ad una conferenza a Washington, Racine ha detto che si aspetta che altri stati facciano causa, affermando come “Facebook abbia violato le leggi sulla protezione dei consumatori di Washington e ingannato gli utenti sulla sicurezza dei loro dati”.