Quali sono le azioni da compiere, ma soprattutto quelle non da compiere, quando si fa personal branding? Ecco una lista degli errori più comuni commessi da imprenditori o influencer.

 

Costruire un brand personale potrebbe sembrare apparentemente una cosa abbastanza facile: parlare di sé e della propria attività risulta naturale e intuitivo, ma bisogna fare attenzione al modo in cui lo si fa.

Esistono, purtroppo, molti casi di errata comunicazione da parte di imprenditori, star, influencer che a volte possono mettere a rischio la salute dell’azienda o dell’attività: prestare attenzione ad alcuni piccoli comportamenti e particolari può veramente fare la differenza!

 

Personal branding: cose da evitare

Quali sono, dunque, gli errori che non bisogna mai commettere quando si fa personal branding?

Non fingerti chi non sei

Il personal branding deve essere basato sulla propria immagine reale. La tentazione di mostrare solamente il lato migliore di sé è del tutto naturale: il problema è che talvolta ci si spinge troppo in là, andando ben oltre e fingendosi qualcun altro. I rischi di questa strategia sono davvero tanti: le bugie sul web hanno le gambe corte! E poi, ammettiamolo: nessuno vuole conoscere, assumere o affidare un incarico a un imbroglione.

 Ci vuole tempo, molto tempo

Lo sviluppo e il mantenimento di un personal brand richiede un bel po’ di impegno e parecchio tempo. Non basta una settimana, e nemmeno un mese: è necessario creare del valore per gli utenti, e riuscire a farlo a lungo.

Creare contenuti originali

Per essere qualcuno, in rete, bisogna generare qualcosa: non si può pretendere di creare un personal brand efficiente condividendo sempre e solo i contenuti altrui. Una strategia di personal branding non può essere tale senza la creazione di contenuti originali in grado di apportare qualcosa di nuovo e unico!

Se fai una promessa, mantienila

Non ci dimentichiamo quasi mai di quelle aziende che promettono tanto e combinano poco, vero? Quindi, non promettere niente che non rientri nelle tue reali possibilità: non dire al tuo pubblico che hai un’assistenza h24 se non è vero, o non promettere promozioni se non puoi farle!

Non puntare alla quantità, ma alla qualità

È inutile avere 100.000 follower se il livello di engagement è prossimo allo zero: molto meglio avere qualche centinaio di utenti che seguono tutte le tue azioni, e che ne vengono sempre coinvolti! Loro condivideranno i tuoi contenuti, parleranno di te ai loro amici e colleghi, e sì, diventeranno dei clienti.

Sei sicuro di voler fare personal branding?

Non si dovrebbe mai fare nulla senza avere ben chiaro in testa il traguardo da raggiungere. Chiediti a cosa vuoi arrivare grazie al tuo personal branding: perché vuoi spendere ore in questa attività, togliendo tempo prezioso al tuo lavoro? Vuoi solo condividere le tue conoscenze, ritagliarti un posto nella tua nicchia e avere maggiore visibilità o vuoi semplicemente aumentare le conversioni sul tuo sito web? Decidi il tuo obiettivo e tienilo a mente prima di iniziare!

Non branding, ma personal branding

Qui non si parla di branding, ma di personal branding: da una parte ci sei tu e dall’altra la tua azienda. Puoi essere un’imprenditrice un consulente, un dirigente, ma non sei la tua azienda. Il tuo marchio personale è una cosa, quello del tuo business è tutta un’altra faccenda!

Facebook va bene, ma con moderazione

Il personal branding non può fare a meno dei social network, ma attenzione: non si vive di solo Facebook! Esistono altri canali attraverso i quali sviluppare il proprio brand: sito web personale, blog, eventuali pubblicazioni cartacee e le interazioni faccia a faccia durante eventi di settore e conferenze!

Se non hai tempo delega, ma segui!

Gli impegni di lavoro potrebbero essere veramente tanti, e gestire in prima persona i profili social potrebbe diventare impossibile. Ecco perché molti professionisti delegano questo compiti ad altre persone! Attenzione, però: se ci si allontana troppo dai propri social e non si indirizza chi li cura verso una direzione precisa, in poco tempo il proprio brand personale potrebbe diventare di qualcun altro!

No alle uscite infelici, mai

Talvolta si fa davvero fatica a non togliersi dei sassolini dalle scarpe con dei post al vetriolo, o rispondere per le rime ai vari hater e troll. Litigare su Facebook è come mettersi a sbraitare in mezzo a una piazza, dove migliaia e migliaia di persone possono vedere e commentare: il fatto di essere nel giusto non è certo sufficiente per essere certi di non rimediare una brutta figura.