Facebook at Work che fa concorrenza a LinkedIn, Whatsapp che permette l’invio di PDF, Telegram che si apre ai “supergrupppi” con 5000 utenti: i social si evolvono e fanno soldi

 

Tutti contro tutti e si salvi il migliore: Facebook vs LinkedIn, Whatsapp vs Skype, Telegram vs Whatsapp. Darwin ci aveva visto lungo e la sua teoria della selezione può ben essere applicata non solo alla vita biologica ma anche e soprattutto a quella sociale e virtuale.

 

Zuckerberg si è già evoluto per sopravvivere nel mare tempestoso dei social, lanciando sul mercato Facebook at Work, il diretto concorrente di LinkedIn, che sfrutterà tutti gli strumenti che ben conosciamo: chat, gruppi, newsfeed e post. Sarà un canale social completamente dedicato al business, quindi niente pubblicità e gossip, solo una rete dove condividere con i colleghi informazioni utili allo svolgimento del proprio lavoro. Facebook at Work funziona (in inglese) e lo usano già 300 aziende nel mondo, tra cui Heineken, Hootsuite e la Royal Bank of Scotland.

 

Anche Whatsapp (che è sempre Facebook) ha da poco rilasciato un aggiornamento grazie al quale è possibile inviare, oltre alle solite immagini e video, anche i file in formato PDF, ottimizzando così quell’apertura al canale web che permette di utilizzarlo da PC. Che voglia fare concorrenza a Skype e diventare sempre più simile al colosso che lo ha acquisito?

 

Infine Telegram, il nemico numero uno di Whatsapp, che con l’update 3.7 espande ulteriormente i gruppi portando a 5000 il numero massimo di utenti e introduce altre novità interessanti.

 

È ormai chiaro anche ai più nostalgici e reazionari che i social stanno migliorando la nostra vita personale e lavorativa e che i colossi della comunicazione sono nello stesso tempo produttori e veicolatori di ricchezza e opportunità di crescita.