Il garante per la privacy francese ha dato a WhatsApp un mese di tempo per applicare l’ordinanza e bloccare la condivisione con Facebook.

 

In tema di privacy e protezione dei dati personali, l’Europa si dimostra ancora una volta differente dagli Stati Uniti. Dopo Regno Unito e Germania, anche il garante della privacy francese ha ufficialmente chiesto a WhatsApp di non condividere più i dati personali degli utenti con il social network Facebook, che controlla il servizio di instant messaging. L’ordine è arrivato dalla CNIL (commissione nazionale dell’informatica e delle libertà) tramite un post pubblicato nella giornata di ieri sul sito ufficiale dell’autorità indipendente.

 

Tutto iniziò nell’estate del 2016, quando WhatsApp inserì senza preavviso tra i suoi termini di servizio la possibilità di condividere i dati personali degli utenti con Facebook, con l’obiettivo di targettizzare meglio la pubblicità e di migliorare la loro sicurezza. Le indagini svolte dalla CNIL hanno però dimostrato come solo queste ultime ragioni fossero effettivamente valide, mentre quelle commerciali non sono state ritenute accettabili.

 

Anche perché WhatsApp non aveva mai correttamente informato i suoi utenti che i loro dati sarebbero stati raccolti per fini commerciali. A questo si aggiunge poi il fatto che chi utilizza entrambe le piattaforme non ha alcuna possibilità di impedire questo scambio di informazioni tra le due società. E questo, secondo il parere dell’autorità per la privacy, viola chiaramente la libertà degli utenti.

 

La mossa della Francia non arriva comunque inaspettata. La scorsa primavera WhatsApp aveva ricevuto per le stesse ragioni una multa dall’Italia (di 3 milioni di €) e una dall’Unione Europea, del valore di 110 milioni. Ora il servizio di messaggistica avrà un mese di tempo per fermare la condivisione dati con Facebook. Questo a meno che non decida di offrire agli utenti la possibilità di fornire un consenso specifico e preventivo.