Il Garante spagnolo ha inflitto a Facebook una multa di 1,2 milioni di € per non aver impedito agli inserzionisti di accedere ai dati dei propri utenti.

 

Ancora una volta Facebook è alle prese con una sanzione: ad infliggerla il Garante della privacy spagnolo (Aepd), che ha multato il colosso per 1,2 milioni di euro (corrispondenti a 1,44 milioni di dollari). Il motivo? Non aver impedito agli inserzionisti pubblicitari di accedere ai dati degli utenti. L’Agenzia iberica per la protezione dei dati ritiene infatti che il social abbia raccolto informazioni personali sui suoi utenti spagnoli senza ottenere il loro “consenso inequivocabile” e senza metterli al corrente di come sarebbero state usate queste informazioni.

 

Sempre stando a quanto afferma l’Autorità, Facebook avrebbe raccolto info sull’ideologia, il sesso, il credo religioso, i gusti personali e la navigazione, senza informare esplicitamente gli utenti sull’utilizzo e lo scopo di questa raccolta. Inoltre, tramite i famosi cookies, la piattaforma di Mark Zuckerberg avrebbe raccolto anche dati da persone che non sono in possesso di un account ma navigavano sui siti dove era presente il bottone per la condivisione sul social. È stato poi confermato come Facebook non rimuova i dati personali anche qualora un utente lo richieda, ma anzi conservi queste informazioni personali anche per i 17 mesi successivi alla chiusura dell’account.

 

 

Facebook e Garanti: una storia di sanzioni

 

Come detto, non è la prima volta che il social incappa nella “ghigliottina” delle autorità indipendenti europee. L’11 maggio scorso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha condannato WhatsApp al pagamento di varie sanzioni per 3 milioni di € per aver indotto gli utenti di WhatsApp ad accettare integralmente i nuovi termini, facendo credere loro che “sarebbe stato, altrimenti, impossibile proseguire nell’utilizzo dell’applicazione”, qualora non avessero accettato la condivisione dei loro dati con Facebook.

 

Il 16 maggio 2017, invece, il Garante della Privacy dell Francia ha condannato Facebook Inc. e Facebook Ireland Ltd., in via solidale, al pagamento di 150.000,00 € per non aver informato in modo adeguato gli utenti per quel che riguarda le modalità e gli scopi del trattamento effettuato sui loro dati personali e per avere proposto pubblicità mirata in assenza di una base legale che lo permettesse.