I pirati fanno appello a Berlino, chiedendo la fine del supporto politico e finanziario a Kiev

Come avevamo detto in un post di qualche settimana fa, oggi le guerre si combattono a suon di attacchi informatici. Da due giorni alcuni siti del governo tedesco, tra cui quello della Merkel, del ministero degli Esteri e del Bundestag, risultano raggiungibili con difficoltà.

Il portavoce ha detto che si tratta di un attacco piuttosto pesante, che è stato rivendicato da un gruppo di hacker ucraini filorussi del CyberBerkut.

 

“Ci rivolgiamo a tutta la popolazione e al governo tedesco per fermare il supporto finanziario e politico al regime criminale di Kiev, che ha dato vita ad una sanguinosa guerra civile” hanno scritto gli hacker sul blog “Noi siamo CyberBerkut! Non dimentichiamo! Non perdoniamo!”
L’attacco è stato portato a termine tramite l’ormai famoso DDoS – Distribuited Denial of Service – che permette di sommergere i siti web con milioni di richieste di collegamento in arrivo da tutto il mondo, portando all’inevitabile sovraccarico e al completo oscuramento.

 

Al governo tedesco è infatti arrivato un comunicato che ricorda che il governo di Kiev “spera di ottenere crediti dalla Commissione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale”. Secondo gli attivisti, questi fondi saranno sperperati e utilizzati per estendere la guerra, invece che per il Paese. In conclusione alla nota, i pirati informatici chiedono alla Germania di cessare di supportare Kiev.

 

Gli esperti suggeriscono che si tratti di un team posizionato nell’est dell’Ucraina, molto vicino al confine con la Russia.

CyberBerkt aveva già fatto parlare di sé intercettando e pubblicando alcune missive tra l’esercito ucraino e quello americano, compresi alcuni documenti nei quali si richiedevano finanziamenti per partecipare ad un’esercitazione organizzata dagli USA in Ucraina.