Secondo l’NTT Global Threat Intelligence Report, gli hacker stanno prendendo sempre più di mira il settore del commercio al dettaglio.

 

I criminali della rete cambiano bersaglio e si mostrano sempre meno interessati al settore finanziario, passato nello scorso anno dal primo al 15esimo posto. Nel target finisce ora il commercio al dettaglio, stando a quando emerge nell’’NTT Global Threat Intelligence Report 2016, pubblicato nei giorni scorsi.

 

Le organizzazioni facenti parte del settore retail, secondo il report, hanno subito attacchi informatici quasi 3 volte superiori a quelli del settore finanziario, obiettivo primario dei cyberattacchi nel 2015. Il documento include le analisi di tutte le minacce alla sicurezza raccolte durante l’anno e individuate tra gli 8mila clienti delle società facenti parte del gruppo NTT, tra cui NTT Com Security, NTT R&D, NTTi3, Solutionary e Dimension Data.

 

Un altro dato interessante emerso dal report è rappresentato dal fatto che il 65% degli attacchi proverrebbe da indirizzi IP degli Stati Uniti. Un dato da prendere assolutamente con le pinze, come ci spiegano da Dimension Data:

“Questi indirizzi IP potrebbero risiedere in qualsiasi parte del mondo. Gli hacker stanno adottando infrastrutture a basso costo, altamente disponibili e distribuite strategicamente a livello geografico per perpetrare attività malevole. I cybercriminali, inoltre, ricorrono sempre più ai malware per minare il perimetro difensivo delle organizzazioni: nel 2015 c’è stato un incremento del 18% dei malware in tutti i settori di mercato ad esclusione del settore education”

 

La complessità e soprattutto la frequenza di questi malware stanno diventando sempre più sofisticate e occulte: mentre le organizzazioni stanno utilizzando il meccanismo di sicurezza dei sandbox per capire le strategie degli hacker e proteggersi dagli attacchi, i cybercriminali sono già un passo avanti e stanno sviluppando tecniche anti-sandboxes in maniera molto aggressiva.