In seguito al braccio di ferro tra Apple e FBI, i social network modificheranno la privacy. E WhatsApp annuncia la crittografia delle chiamate vocali.

 

L’ormai famoso contenzioso tra Apple e FBI sullo sblocco dell’iPhone dell’attentatore della strage di San Bernardino – che il prossimo 22 marzo sarà nuovamente discusso in tribunale – ha già prodotto un risultato: diverse aziende della Silicon Valley come Facebook (in cui troviamo Whatsapp e Facebook Messenger), Google e Snapchat stanno lavorando sodo per aumentare la protezione della privacy dei dati dei propri utenti.

 

Stando alle anticipazioni rilasciate dal quotidiano inglese The Guardian, nelle prossime settimane il servizio di messaggistica WhatsApp, che da tempo offre la possibilità di criptare le chat singole, provvederà a dare l’opportunità di criptare anche le chiamate vocali (effettuate tramite l’app) e le chat di gruppo. Non è ancora chiaro se questi strumenti verranno automaticamente inseriti in upgrade gratuiti o verranno invece venduti a pagamento. Quel che invece è sicuro è che queste novità renderanno molto difficile la vita alle autorità, intenzionate ad accedere ai dati scambiati tra due persone.

 

Tutta questa fretta nel potenziare la cifratura è tutt’altro che casuale. Il New York Times segnala che il Dipartimento di Giustizia avrebbe preso di mira proprio WhatsApp, di cui non riesce in alcun modo ad aggirare il sistema di crittografia. Le modifiche alla cifratura dei messaggi singoli di cui parlavamo sopra hanno infatti reso impossibile per Facebook leggere i messaggi che gli utenti di WhatsApp si mandano. Così il social network, proprietario del servizio di messaggistica, può rispondere alle richieste degli investigatori giustificando il fatto di non essere in possesso delle informazioni da loro richieste. Una frase che tende a irritare e non poco le autorità.

 

Ma, come anticipato, WhatsApp non è l’unico social ad avere pensato ad introdurre delle novità. Pare che anche suo ‘fratello’ Facebook intenda incrementare la sicurezza del suo Messenger ed anche Snapchat, ormai sempre più in voga, stia lavorando ad un sistema più sicuro. A questi possiamo poi aggiungere Google, che sta cercando le soluzioni più avanzate per proseguire nel suo progetto di invio di mail criptate avviato nel 2014.

 

Quel che emerge da tutte queste novità è che il caso iniziato da Apple e FBI sembra diventare sempre più grande con il passare dei giorni, anziché sgonfiarsi. Da una parte ci sono alcuni, come il CEO di Apple Tim Cook, che affermano come “in gioco ci siano le nostre libertà” ed altri, come il presidente degli Stati Uniti Obama, che ritengono che le libertà civili debbano essere coniugate con certe esigenze relative alla sicurezza. Siamo curiosi di vedere chi la spunterà.