Sono diversi gli esperti ad aver notato questa particolare tendenza. Cosa comporta nella comunicazione social e digital tra brand e privati?

 

In un post piuttosto recente, è stato l’esperto di marketing Mark Schaefer a evidenziare lo sviluppo di questa importante tendenza, che forse non ha avuto la dovuta risonanza.

“Penso che questo grafico rappresenti una delle tendenze più significative nella recente storia del marketing. Eppure ci sono ben poche conversazioni sull’argomento. L’interazione sociale sta migrando dalla piazza pubblica agli spazi privati.”

 

Siamo sicuramente a conoscenza del fatto che Facebook Messenger e WhatsApp vantano la bellezza di 1,3 miliardi di utenti ciascuno. Quel che non sappiamo è però che entrambi, come mostra il grafico, stanno registrando una crescita enorme rispetto alle altre piattaforme social. Dato che il social networking, come concetto, si è espanso, anche i rischi e le preoccupazioni per le pubblicazioni sono aumentati. I dati ci suggeriscono che le persone stanno diventando più diffidenti, cioè più inclini a conversare in gruppi più ristretti.

 

Anche gli stessi social network lo hanno riconosciuto e si sono mossi per offrire strumenti adatti a questo tipo di utilizzo. Facebook, per esempio, ha posto maggiore enfasi sui gruppi quest’anno, allineandosi con la tendenza verso discussioni più specifiche. Ma non solo. Instagram sta addirittura testando una nuova funzione “Liste” che permette agli utenti di condividere post e storie solo con gruppi selezionati di amici, creando un ulteriore livello di esclusività e intimità. Lo stesso social sta anche valutando di dedicare un’app per i messaggi Direct, separando ulteriormente gli elementi pubblici e privati.

 

 

Cosa comporta questa ‘social’ inversione di tendenza?

 

La tendenza non è affatto da sottovalutare, perché stiamo parlando di un modo differente di utilizzare i social media. Questo richiederà per forza un approccio diverso per connettersi con gli utenti. La soluzione più comoda per fronteggiare la situazione, ad oggi, sono i Messenger Bot. Ma non tutte le aziende hanno accolto questa novità, forse preoccupati e spaventati da questa nuova tecnologia.

 

Cosa dovrebbero fare quindi brand e aziende? Creare una connessione (di marca) privata più intima è difficile e può facilmente virare in territorio intrusivo, ma la tendenza, come visto, sembra evidenziare la necessità di concentrarsi maggiormente sulle comunità di brand, sulla creazione di gruppi e sulla partecipazione a conversazioni pertinenti per migliorare la reputazione aziendale e aprire la strada della comunicazione più diretta. La creazione di gruppi di brand su Facebook potrebbe essere un’idea, così come valutare tutte le opportunità offerte dalle varie app di messaggistica (rilevanti per il pubblico di destinazione) e magari esplorare nuovi modi con cui l’azienda può fornire valore e connettersi in ​​modo sempre più personalizzato con i suoi clienti.