Dopo la vittoria di Nivea in tribunale e la cancellazione dei prodotti a marchio «Neve» e «Neve MakeUp», il web ha alzato una fragorosa protesta contro il gigante tedesco e ha lanciato l’hashtag #IoStoConNeve come segno di solidarietà verso l’azienda torinese

 

La battaglia legale l’ha vinta Nivea: al primo grado di giudizio il tribunale di Milano si è espresso a favore del marchio tedesco e ha sancito la cancellazione dei marchi «Neve» e «Neve Makeup», troppo simili a «Nivea»  in quanto la parola latina niveus/nivea/niveum significa “bianco come la neve”.

 

 

Tuttavia Neve è la vincitrice fuori dall’aula, dal momento che ha ricevuto un enorme sostegno da parte della web community, la quale si è espressa a favore della piccola azienda torinese e ha sottolineato le incongruenze del caso: Neve produce prodotti biologici, vegan e cruelty-free, tutti venduti tramite e-commerce e bioprofumerie, quindi è quasi impossibile che i consumatori possano confondere i prodotti Nivea con quelli del marchio italiano, data la differenza di mercato e di pubblico.

 

 

Nivea: ricetta per un disastro

Se Nivea pensava di ottenere un beneficio dalla cancellazione dei marchi di Neve, dopo gli ultimi avvenimenti sul web dovrà sicuramente ricredersi: oltre all’hashtag #IoStoConNeve, attraverso il quale la community sta esprimendo il proprio dissenso, sono state lanciate anche petizioni su Facebook e Twitter per convincere il brand tedesco a ritirare la causa.

 

 

Nivea ha però deciso di fare ciò che nessun web-marketer assennato vi dirà mai di fare: chiudere la pagina Facebook ed eliminare i commenti negativi.
Non si è dovuto attendere molto per vedere i risultati di quest’azione.

La riluttanza ad ascoltare le proteste del pubblico di Internet (unita alla sindrome di Davide e Golia) ha danneggiato fortemente l’immagine dell’azienda in Italia, al punto che parecchi dei suoi consumatori sono addirittura arrivati a proporre il boicottaggio.

 

 

Un fallimento totale quindi per Nivea, dal momento che, per togliere dalla competizione un’azienda microscopica (Neve conta una decina di impiegati), ha ricevuto un pessimo ritorno in termini d’immagine, rischiando cosi di danneggiare il proprio mercato italiano. L’opposto succede invece a Neve, la quale, sebbene abbia perso sul piano legale, sta sfruttando l’accaduto per implementare la propria brand-awarness tramite l’hashtag #IoStoConNeve.

 

 

Ora non resta che vedere se Nivea darà ascolto alla community o se continuerà su questa strada.