WordPress è tra i CMS più utilizzati al mondo per la creazione di siti web e blog, ma alcuni suoi plugin potrebbero rilevarsi molto dannosi. Sai quali sono?

Rispetto ad altri CMS, Worpress offre il vantaggio di poter scegliere tra migliaia di temi e altrettanti plugin per personalizzare l’aspetto grafico e le funzionalità di un sito web. La versatilità e il controllo delle prestazioni sono dei punti a favore di WordPress, che spingono chi vuole creare un blog a preferirlo rispetto ad altri strumenti.

I plugin utilizzati su WordPress il più delle volte si dimostrano utilissimi: pensiamo a quelli che migliorano la SEO o la velocità del sito, alleggerendo il peso delle pagine, ad esempio. Ma ci sono anche plugin letteralmente dannosi per un sito web: quali sono?

Plugin che modificano il file robots.txt

I plugin che modificano il file robots.txt comunicano a Google quali pagine del sito vanno indicizzate e quali no. Proprio per questo, occorre prestare la massima attenzione ai plugin che hanno accesso al file robots.txt: verifica le impostazioni avendo cura di non bloccare l’accesso ai crawler per pagine del tuo sito che dovrebbero essere visibili e al contempo negare l’accesso alle pagine che invece vuoi tenere nascoste a Google.

Plugin che creano link in modo automatico

Alcuni plugin di WordPress permettono l’inserimento automatico di link al testo già presente nei contenuti di un sito: questi possono puntare verso altre pagine del sito o verso l’esterno. Da una parte, questi plugin sono utili perché aiutano a costruire una rete di link interna, che permette al motore di ricerca di orientarsi nel tuo sito e decidere quali sono i contenuti importanti.

D’altra parte, però, questi plugin possono danneggiare il tuo sito: una struttura di link interni scorretta potrebbe peggiorare il posizionamento delle pagine che hanno bisogno di maggiore visibilità. I motori di ricerca potrebbero interpretare come importanti pagine che invece non lo sono, ai danni invece di contenuti che vorresti valorizzare.

Per evitare ciò, imposta che i link automatici vengano inseriti solo in luoghi sicuri, come per esempio nei post di un blog. Qui è sempre bene aggiungere link, sia per correlare tra di loro gli articoli sia per rimandare l’utente a siti esterni per ulteriori approfondimenti.

Altra cosa da evitare è anche creare link automatici nelle landing page, perché sono pagine il cui unico scopo è quello di convertire il visitatore in acquirente: qualsiasi link che possa distrarlo è dannoso perché lo allontana dallo scopo della landing page, ossia trasformare la visita in acquisto.

Plugin di gestione della cache

Sappiamo quanto sia importante avere un sito veloce per guadagnare posizioni nelle pagine di ricerca: alcuni plugin di WordPress permettono di migliorare la velocità di un sito web grazie alla cache. Sfruttarla in modo non corretto, però, potrebbe avere degli effetti negativi. Se configuri in modo non corretto il plugin per la cache, potresti creare dei danni al sito!

Come? Ecco un esempio: se hai un blog dove pubblichi spesso, oppure un qualsiasi sito in cui effettui molte modifiche e aggiornamenti, potresti aver bisogno di impostare un refresh automatico della cache. Ci sono dei plugin che lo fanno, ma altri hanno bisogno di un intervento manuale per svuotare la cache dai contenuti vecchi e rendere disponibili quelli nuovi. Quindi, se la cache non viene cancellata, i tuoi contenuti aggiornati potrebbero rimanere invisibili per i visitatori!

Configurare correttamente i plugin che gestiscono la cache ti permetterà, quindi, di velocizzare notevolmente il tuo sito, senza però rischiare di mostrare contenuti non aggiornati.

Come faccio a sapere se i plugin che uso sono dannosi?

Per sapere se tutti i plugin sono configurati in maniera corretta, dovrai effettuare regolarmente dei controlli sul tuo sito. Puoi utilizzare lo strumento Tester del file robots.txt fornito da Google per assicurarti che tutte le pagine del tuo sito siano indicizzate (o bloccate) come ti aspetti. Se ti accorgi che alcuni parametri non sono corretti, potrebbe essere colpa di qualche plugin. Se non riesci a capire di cosa si tratta, puoi procedere con un metodo un po’ lungo, ma efficace: disattivare i plugin e correggere l’errore. Poi, riattivare i plugin uno alla volta per vedere quale tra essi effettivamente crea l’errore.

Per quanto riguarda la creazione di link automatici, puoi affidarti al report sui link interni di uno strumento come SEMrush: scoprirai se ci sono link in pagine in cui è meglio evitarli, o se vengono trascurati link a contenuti che invece dovrebbero essere messi in evidenza.

Infine, per capire se il plugin che gestisce la cache non sta funzionando bene, devi verificare che i nuovi contenuti del sito siano raggiungibili da tutti. Fai una prova dal browser che usi abitualmente, da una finestra in incognito e da un browser che non usi mai. Se non vedi i contenuti che hai pubblicato di recente, significa che il plugin della cache ha qualche impostazione errata!