Il cambio di rotta sulla privacy online offre grandi possibilità ai provider americani, ma rischia di compromettere i rapporti con gli stati europei.

 

 

Negli Stati Uniti, dopo il voto del Congresso, la privacy online e i dati personali sono ad un passo dal diventare merce di scambio per i provider di servizi Internet (o ISP), i quali potranno maneggiare e distribuire le informazioni raccolte senza dover più fare i conti con le restrizioni previste in precedenza dalla FCC (Federak Communications Commission).

 

A questo punto manca solo la firma del Presidente Trump per sancire definitivamente la fine delle limitazioni per gli ISP. L’obiettivo di questa manovra, almeno secondo i suoi sostenitori, è quello di creare nuove opportunità commerciali per i provider, dando loro maggiori libertà e consentendogli così di competere con i leader del mercato, ovvero Google e Facebook.

 

Ovviamente. tutto ciò provocherà cambiamenti importanti negli scenari interni ed esterni agli Stati Uniti.

 

 

Cosa cambia per i provider e per gli utenti

 

 

Come abbiamo detto, gli ISP saranno i principali beneficiari di questa modifica, visto che saranno in grado di tracciare e vendere liberamente qualsiasi dato relativo alla navigazione, comprese le informazioni di carattere sanitario, economico, politico e sessuale. Il tutto senza il bisogno di alcun tipo di autorizzazione. Quindi, le varie corporazioni americane si ritroverranno a poter vendere dati di ogni tipo, senza l’obbligo di ottenere il consenso delle persone dalle quali tali informazioni vengono raccolte.

 

Per gli utenti, invece, lo scenario è molto meno roseo, dal momento che si ritroveranno senza alcuna possibilità di impedire la diffusione e l’utilizzo dei dati sensibili che vengono raccolti su di loro durante la navigazione.

 

 

Cosa cambia per l’Europa

 

 

Le modifiche fatte dal Congresso non riguardano solo le aziende e i cittadini americani, ma anche quelli esteri, dei quali le aziende USA raccolgono i dati. Evitare che la privacy dei cittadini europei venisse compromessa con la vendita a terze parti era uno degli obiettivi del Privacy Shield, l’accordo tra Stati Uniti ed Europa sul trattamento dati. Ma con la revoca dei vincoli,  il Parlamento Europeo non è più così certo che le aziende statunitensi possano garantire una sicurezza in linea con il nuovo Regolamento sulla privacy.

 

Il Parlamento si è già mosso per chiedere alla FCC di verificare che gli accordi presi vengano rispettati anche dopo questi cambiamenti. In caso contrario, molti rapporti di natura commerciali tra i membri dell’Unione e gli USA potrebbero essere messi a repentaglio.