Il Garante per la privacy ha autorizzato la pubblicazione in Gazzetta del Privacy Shield, ma si riserve eventuali verifiche.

 

 

Le aziende statunitensi sono una meta sicura per i dati personali italiani. Questo è il parere del Garante per la privacy, che lo scorso 21 novembre ha autorizzato il trasferimento di dati tra Italia e USA secondo il nuovo accordo Privacy Shield. Grazie a questo via libera, il patto verrà recepito e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

 

In questo modo anche l’Italia si uniformerà alla scelta della Commissione Europea, secondo la quale il patto assicura che le aziende e le organizzazioni negli Stati Uniti possono offrire un adeguato livello di protezione per i dati dei cittadini europei. Il Pricacy Shield sostituirà a tutti gli effetti il Safe Harbor, il precedente accordo ritenuto inadeguato dalla Corte di Giustizia dell’Unione.

 

Pur autorizzando la ratifica del Privacy Shield, il Garante ha espresso l’intenzione di effettuare verifiche e controlli per la correttezza delle procedure di trattamento e di ogni azione ad esso legata. L’Autorità potrà anche adottare, in caso di necessità, qualsiasi provvedimento richiesto dal caso tra quelli previsti all’interno del Codice Privacy.

 

 

Cosa significherà il Privacy Shield per l’Italia?

 

 

La tutela dei dati dei cittadini europei (e quindi di quelli italiani) avverà attraverso 4 punti fondamtali:

 

  • Obblighi per le imprese che trattano dati, con verifiche e aggiornamenti per testare il livello di adesione alle regole dell’accordo. Sanzioni ed esclusione dalla lista di aderenti saranno il deterrente contro ogni tipo di infrazione.
  • Restrizioni chiare sull’accesso dei dati da parte del governo USA. Anche se per scopi di legge o di sicurezza nazionale, le autorità USA avranno numerose limitazioni nell’accedere ai dati raccolti. Anche la raccolta di dati in massa potrà essere effettuata solo in determinate condizioni, con la possibilità per qualsiasi cittadino UE di effettuare ricorso in caso di presunte irregolarità.
  • Tutela attiva ed effettiva dei diritti, grazie a soluzioni gratuite per la presentazione e la risoluzione di ogni tipo di reclamo. Anche le autorità nazionali saranno a disposizione di singoli cittadini per garantire che ogni caso sia effettivamente preso in considerazione e risolto.
  • Analisi continua e comune attraverso un procedimento per il monitoraggio sul funzionamento del patto: impegni, garanzie sulla protezione e finalità degli accessi saranno analizzate dalla Commissione europea e dal Dipartimento del Commercio USA, con una relazione pubblica che verrà presentata al Parlamento e al Consiglio europeo.

 

Grazie a queste misure, anche l’Italia e le realtà aziendali italiane possono garantire la privacy dei cittadini senza rinunciare alle opportunità commerciali con gli Stati Uniti.