Oggi 2 ricerche su 10 da mobile su Google sono vocali e si prevede che entro il 2020 la ricerca vocale coinvolgerà circa il 50% degli utenti.

 

Gli esperti stimano che tra 3 anni ogni persona avrà più conversazioni con i bot che con il partner, e che effettuerà il 30% delle sessioni di navigazione web senza schermo attraverso la ricerca vocale. Con l’ascesa dell’Intelligenza Artificiale (AI) e l’ottimizzazione delle interfacce di conversazione per gli utenti, saremo sempre più in grado di interagire con i bot, assistenti virtuali personali e sistemi di intrattenimento in casa e in automobile.

 

Ricerca vocale: un nuovo approccio ai motori di ricerca

La ricerca vocale avviene attraverso il riconoscimento vocale, un processo attraverso il quale il motore di ricerca riconosce il linguaggio orale umano e lo elabora, per essere in grado di rispondere alla richiesta dell’utente.

Vediamo qualche dato ripreso da un articolo del blog di SemRush, voce più che autorevole quando si parla di ricerche sul web:

  • Su mobile il 55% dei teenager e il 40% degli adulti usa la ricerca vocale ogni giorno, e la percentuale cresce molto rapidamente (Google, ottobre 2014);
  • il 23% degli adulti usa ricerche e assistenti vocali mentre cucina (Google, ottobre 2014);
  • il 20% di tutte le ricerche da mobile su Google sono fatte con la voce (Google, durante il Google I/O);
  • “The ratio of voice search is growing faster than type search” (Behshad Behzadi, Google Zurich);
  • “By 2020, 30% of web browsing sessions will be done without a screen” (Gartner, ottobre 2016).

Sempre secondo SemRush, la situazione in Italia è questa:

  • Utilizza la ricerca vocale il 46% dei possessori di smartphone.
  • Utilizza la ricerca vocale il 36% dei possessori di tablet.
  • Il 64% delle persone che usa lo smartphone per cercare lo usa perché “è sottomano quando serve”.

 

 

 

Cercare un’informazione utilizzando il riconoscimento vocale dello smartphone è molto diverso dal digitare la stessa richiesta sulla tastiera: le ricerche vocali semplificano, velocizzano ed estendono l’esperienza web a molteplici attività, e spesso sono fatte in forma di domanda. Ricercare, ad esempio, “Barack Obama” digitando sulla tastiera, è ben diverso dal domandare a Google Now o a Siri “Chi è Barack Obama”!

 

Assistenti Vocali per una User Experience completa

Gli assistenti vocali come Siri (iOS), Google Now (Android) o Cortana (Windows Phone), puntano sempre di più a migliorare la conoscenza delle persone, del loro contesto e dei loro problemi.

Secondo una ricerca MindMeld condotta nel 2015 su 1.800 adulti utilizzatori di smartphone, il 60% del campione aveva già utilizzato gli assistenti per le ricerche vocali durante l’anno e il 40% negli ultimi 6 mesi.
Siri era risultato essere l’assistente più utilizzato, con una percentuale del 40% contro il 26% di Google Now. La stessa Apple ha dichiarato che più di un miliardo di query a settimana sono lanciate tramite Siri. Nel corso del 2016 il CEO di Google Sundar Pichai ha avvalorato il trend sostenendo che il 20% delle query inviate da dispositivi mobili fossero ricerche vocali. E c’è chi, come comScore, prevede che nel 2020 il 50% delle ricerche sarà effettuato con la voice search.

Fonte: Ninja Marketing

 

ricerca vocale

 

 

Come potrebbe cambiare il Digital Marketing con la ricerca vocale?

Tecnologie come Google Voice Search imparano a riconoscere comandi vocali e parole chiave pronunciate dalla persona. Ciò significa che Google riceve preziose informazioni non solo sulla nostra voce e sul nostro modo di parlare, ma anche su comportamento, interessi di navigazione e abitudini personali. Questo gli permette di restituire agli utenti che lo utilizzano risultati pertinenti con le ricerche effettuate.

Si renderà quindi presto necessario adeguare gli strumenti di comunicazione secondo quanto osservato dai trend di settore sulla ricerca vocale e produrre quindi contenuti su misura?