Insieme alla presenza di sistemi IT, tra le aziende cresce la preoccupazione per la protezione dei dati sensibili e per la sicurezza digitale.

 

Cloud e Internet-of-Things sono alcuni degli strumenti alle quali le aziende ricorrono maggiormente per le proprie attività, ma sono anche quelli che danno loro più preoccupazioni per quel che riguarda lo stato di sicurezza dei dati trattati. Questo è quanto emerge dal report di 451 Research e Vormetric, che hanno condotto uno studio su più di mille compagnie di vertice.

 

I dati indicano una forte crescita dell’utilizzo del cloud, con l’85% degli intervistati che dichiara di utilizzarlo o di farne uso a breve (l’anno scorso questo dato era al 54%), ma anche molta attenzione ai dati sensibili, dal momento che, tra gli utenti di sistemi cloud, il 70% teme possibili falle.

 

Circa il 50% si è detto intenzionato ad inserire informazioni sensibili in contesti di big data (contro il 31% del 2015), mentre per l’Internet-of-Things la percentuale è del 33%.

 

Sicurezza digitale fin da subito

 

Ad ognuna di queste implementazioni segue una serie di preoccupazioni relative alla sicurezza digitale. Preoccupazioni, però. che emergono solo in un secondo momento, come ha fatto notare il CSO di Vormetric Sol Cates: le aziende adottano sistemi e strutture IT senza prima chiedersi cosa questo comporterà sul lato sicurezza.

 

Molte delle realtà aziendali che sono ricorse a cloud, big data e IoT senza un’adeguata preparazione alla protezione dei dati, ora si sono lanciate nella comprensione e nella soluzione dei rischi legati a questi nuovi strumenti. Tuttavia, esse risultano spesso penalizzate da tecniche di sicurezza datate, dove mancano soluzioni attuali come la crittografia.li

 

Spesso questa difficoltà iniziale ad adottare la giusta strategia di protezione è dovuta anche ad una scarsa coordinazione a livello organizzativo: per Cates, è fondamentale che i CIO e i CISO abbiano un costante dialogo su questo punto, in modo da evitare una massiccia integrazione di tecnologie senza che si siano misure proporzionate per quel che riguarda la sicurezza informatica.

 

Sarà importante sia per le aziende, che per i fornitori di sistemi di sicurezza, riuscire a comprendere questo stato di cose ed adottare strategie mirate a prevenire efficacemente i danni provocati dagli attacchi cibernetici, i quali costano annualmente al mercato mondiale più di 300 miliardi di dollari.