A rivelarlo l’osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico Milano: la spesa per la cyber sicurezza si aggirerebbe intorno al milione di €.

 

L’ormai famoso attacco ransomware WannaCry ha fatto tornare alla ribalta come ancora molte aziende non considerino fondamentale la cyber sicurezza. Troppe imprese continuano a ignorare il problema, altre invece non hanno le conoscenze sufficienti per cogliere i vantaggi e soprattutto i pericoli che potrebbero arrivare dalla digitalizzazione.

 

Chiudono il cerchio una gran parte di imprenditori, soprattutto in Italia, che sono convinti che investire in sicurezza informatica significhi sborsare cifre eccessive e non sostenibili per l’azienda. Ma i trend smentiscono questa idea: i costi per recuperare i danni di un cyber attacco sarebbero nettamente superiori all’investimento iniziale. Spesso poi per riprendere possesso dei dati criptati, molte aziende sono costrette a sottostare ai ricatti dei criminali e pagare il riscatto. Senza la minima garanzia di restituzione.

 

 

Sicurezza informatica: occorrono responsabilità e investimenti

 

Le imprese sono quindi chiamate ad affrontare più responsabilmente il tema della sicurezza informatica. E questo, nella pratica, significa aumentare il tetto degli investimenti. Come ricorda l’Osservatorio del Polimi, in Italia per la cybersecurity non si arriva a spendere nemmeno 1 miliardo di euro. Una cifra ancora troppo bassa che, stando alle stime dello stesso Osservatorio, è destinata a crescere solo del 5%.

 

Quanti sono in Italia gli imprenditori che hanno deciso di mettere a bilancio spese per la sicurezza informatica? Troppo pochi purtroppo. Così come sono altrettanto poche quelle imprese che hanno avviato un programma di prevenzione atto a preparare i propri dipendenti a fronteggiare un possibile attacco hacker.

 

Vivere sperando che attacchi come Wannacry non capitino più è pura fantasia. Così come ragionare sulla scarsa probabilità che eventi come questi possano capitare alla propria impresa. Si tratta invece di una vera propria contesa: da una parte troviamo i criminali informatici, dall’altra le vittime e in mezzo i dispositivi, sempre connessi. E come in una guerra, è fondamentale combattere. Investendo nella sicurezza informatica.