Gli attacchi hacker diventano sempre più complessi e la sicurezza informatica non è ancora avvertita da privati e aziende come una necessità: ora a rischio sono le criptovalute.

 

La consapevolezza sull’importanza della cyber security non ha ancora raggiunto un degno livello di attenzione, nonostante i preoccupanti attacchi avvenuti nel corso del 2017 da WannaCry a Petya. Secondo uno studio dell’Osservatorio Information Security & Privacy della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2017 gli attacchi informatici sono aumentati sia nel numero che nella frequenza e, rispetto al 2016, sono cresciuti del 12%, raggiungendo un mercato di 1,09 miliardi di euro.

 

Politecnico Milano sicurezza informatica 2017

 

Secondo un altro studio pubblicato da Accenture e dal Ponemon Institute, nel 2017 i crimini informatici sono costati alle aziende 11,7 milioni di dollari in media a nazione, il 23% in più rispetto ai 9,5 milioni dell’anno precedente e il 62% in più rispetto alla media degli ultimi 5 anni.

La Russia’s Central Bank ha recentemente dichiarato che gli hacker, nel corso dell’ultimo anno, hanno sottratto più di 1 miliardo di rubli (l’equivalente di circa 17 milioni di dollari e di 13 milioni di euro) dalle banche del Paese, causando gravi danni e ripercussioni su tutta la nazione. Sono state più di 240 le organizzazioni di credito colpite dagli attacchi e 400 quelle che invece erano potenzialmente a rischio.

 

Sicurezza informatica: criptovalute a rischio

Se quindi da un lato è innegabile l’aumento del cyber-crime, dall’altro lato, anche grazie al GDPR che a breve entrerà in vigore, è aumentata l’attenzione delle imprese e l’impegno di queste nella gestione della prevenzione e della tutela dagli attacchi. Il rischio di subire un attacco informatico è ormai concreto e la paura di esserne vittima spinge sempre più aziende a dotarsi degli strumenti adeguati per proteggersi.

Un attacco informatico, infatti, non significa solo danni economici ma anche perdita di informazioni e dati sensibili, di ore lavorative, danni al personale, alla strumentazione informatica e all’immagine dell’azienda.Il panorama della sicurezza informatica è, ora come non mai, in evoluzione e in futuro si troverà inevitabilmente ad affrontare tutte le nuove minacce informatiche previste dagli esperti, come ad esempio gli attacchi alle criptovalute.

Il rapporto 2018 Threat Landscape. Uno sguardo al futuro di CSE Cybsec SPA sottolinea come “Il danno totale causato da attacchi contro sistemi delle valute virtuali nel 2017 ammonta a oltre 168 milioni di dollari.”

Le monete virtuali stanno infatti attirando l’interesse non solo di acquirenti ma anche di hacker e di criminali informatici. Se l’utilizzo di queste monete è in costante aumento, sono altresì in aumento i danni provocati da questi attacchi: quello delle criptovalute è un mercato tendenzialmente nuovo che le aziende non conoscono ancora a fondo e che sono impreparate ad affrontare.

 

La cultura della difesa resta sempre la priorità

Il cyber-crime è ormai un fenomeno reale che non accenna a diminuire. Risulta ancora semplice attaccare dispositivi, PC, smartphone e apparecchi elettronici non adeguatamente protetti, e la probabilità di essere scoperti è molto bassa. Se da un lato quindi il cyber-crime è un crimine semplice da compiere, poiché molti utenti non adottano ancora le misure di protezione necessarie e molti dispositivi mancano delle difese di protezione adeguate, dall’altro lato i criminali informatici acquisiscono sempre più competenze, sfruttando tecnologie complesse e all’avanguardia.

Gli hacker moderni possiedono infatti le stesse competenze delle più avanzate company di Information Technology e, come loro, conoscono bene tutto ciò che è cloud-computing, intelligenza artificiale, Software-as-a-Service e crittografia!