Saranno gli errori del passato, sarà forse la volontà di dare un nuovo volto ad un social diffusissimo ma un po’ datato, ma secondo Zuckerberg è in arrivo la svolta privacy per Facebook!

Ieri (il 6 marzo) Mark Zuckerberg ha pubblicato una nota in cui ha rilasciato importanti dichiarazioni su quello che sarà il futuro della sua creatura Facebook (e il futuro di tutte le piattaforme che negli anni sono entrate a far parte di Facebook Inc., ovvero Instagram, Messenger e WhatsApp).

«Credo che una piattaforma di comunicazione incentrata sulla privacy diventerà più importante delle piattaforme aperte di oggi.» E ancora: «Credo che il futuro della comunicazione si sposterà sempre più su servizi privati e criptati dove le persone possano sentirsi sicure che quello che si dicono l’un l’altro rimanga privato e che i loro messaggi e i loro contenuti non restino in giro per sempre».

Sembra strano sentire queste parole pronunciate proprio dal CEO di Facebook, colui che sulla condivisione di testi, foto e video ha basato il successo di un social network che ormai conta 2,7 miliardi di iscritti nel mondo. Eppure, nell’era della condivisione estrema e totale si è fatta spazio un’esigenza profonda di ritrovare dei momenti privati in cui poter scambiare delle “chiacchiere” e delle opinioni virtuali con i propri contatti senza dover necessariamente sostenere il peso e la responsabilità di dover giustificare ogni comportamento e azione con il pubblico, talvolta spietato, dei social network.

Non solo: nell’epoca buia di Cambridge Analytica, del furto diffuso di dati e informazioni personali, le persone vogliono tutelare e proteggere le informazioni che si scambiano tra di loro; un passo avanti notevole è stato fatto da WhatsApp nel 2016 con l’introduzione della crittografia end-to-end, che “mette sotto chiave” le conversazioni scambiate tra gli utenti. Oggi Zuckerberg fa un ulteriore passo in questa direzione. Ma in che modo?

Integrazione di Instagram, WhatsApp e Messenger

Il primo passo di questo percorso è l’integrazione di Instagram, WhatsApp e Messenger.

«Oggi se vuoi mandare messaggi a persone su Facebook devi usare Messenger, su Instagram devi usare Direct, e su WhatsApp devi usare WhatsApp. Vogliamo dare alle persone la possibilità di scegliere il modo che preferiscono per raggiungere i loro amici attraverso queste reti e da qualsiasi app vogliano usare».

Oltre alla comodità di poter interagire con altre persone su più piattaforme integrate tra loro, Zuckerberg ha messo in evidenza i vantaggi che deriverebbero per la privacy e la sicurezza da questa integrazione. Il CEO ha sottolineato che molte persone usano Messenger per inviare e ricevere SMS e purtroppo questi sono testi che non possono essere crittografati.

«Se i servizi di messaggistica fossero integrati, gli utenti sarebbero in grado di inviare un messaggio crittografato al numero di telefono di qualcuno in WhatsApp da Messenger» ha fatto notare. «Credo che lavorare per implementare la crittografia end-to-end per tutte le comunicazioni private sia la cosa giusta da fare».

I contenuti “usa e getta”

Altra tematica affrontata da Zuckerberg nella nota di ieri sono i contenuti a scomparsa, come quelli delle Stories di Instagram e Facebook. Proprio le Stories di Instagram, che scompaiono dopo 24 ore, contano 500 milioni di utenti attivi ogni giorno.

Zuckerberg afferma che i contenuti che scompaiono sono «di gran lunga le aree in più rapida crescita della comunicazione online». Come a dire: le persone si sentono più a loro agio nelle conversazioni online e nelle condivisioni, se sanno che non sono permanenti!

Il peso degli errori del passato

Zuckerberg è consapevole che gli scandali che hanno colpito Facebook nel passato, come appunto Cambridge Analytica, hanno deluso e allontanato molti utenti.

«Capisco che molte persone non ritengono che Facebook possa o avrebbe mai potuto voler costruire questo genere di piattaforma basata sulla privacy perché francamente non abbiamo al momento una grande reputazione nella costruzione di sistemi che proteggano la privacy, ma abbiamo mostrato più volte che possiamo evolverci per mettere a punto i servizi che la gente vuole davvero», conclude Zuckerberg.