Dopo il caso Apple-FBI il colosso della messaggistica ha deciso di garantire maggior sicurezza agli utenti, seguendo il modello del rivale Telegram.

 

Il risultato del testa a testa tra Apple e FBI sull’iPhone di San Bernardino potrebbe aver aperto un capitolo di incertezza sul livello di privacy nella telefonia mobile, ma, dall’altra parte, ha spronato chi lavora in questo ambito ad adottare misure più restrittive. L’ultimo caso eclatante è quello di Whatsapp, la famosa applicazione di messaggistica gratuita, che negli ultimi giorni ha introdotto un sistema di crittografia End-To-End per le conversazioni: questo significa che i messaggi inviati da un dispositivo non saranno leggibili fino a che non raggiungeranno il mittente, diventando inaccessibili a chiunque, compreso lo stesso staff di Whatsapp. Per rendere possibile tutto ciò è stato necessario fornire le chiavi di crittografia esclusivamente ai dispositivi collegati tra loro, escludendo tale possibilità anche ai server, i quali sono quindi diventati dei semplici tramiti. Per ora questa funzione è presente solo sulla versione Android, ma l’aggiornamento per iOS è in lavorazione e non dovrebbe tardare molto.

 

Gli utenti in grado di usufruire di questa funzione si sono ritrovati un messaggio all’interno delle varie chat che li informava loro della novità. Inoltre, andando sulla scheda dei vari contatti, da ora è possibile verificare che la persona con la quale stiamo messaggiando sia effettivamente chi dice di essere: ciò avviene tramite un sistema di verifica della sessione di criptazione che richiede la lettura di un codice QR o di un codice seriale.

 

Whatsapp informa con un messaggio gli utenti che dispongono del servizio di crittografia.

 

 

Oltre a rappresentare una garanzia per il miliardo di utenti collegati alla app, questa implementazione risolve a favore di Whatsapp il confronto con un altro servizio di messaggistica gratuita, ossia Telegram, il quale si distingueva dal rivale proprio per il maggior livello di privacy e sicurezza. Questa pluralità di offerta metteva spesso in difficoltà gli utenti, dal momento che se Telegram offriva un servizio protetto, è anche vero che esso non raggiungeva la stessa copertura di Whatsapp in termini di utenze, e questo voleva dire che chi dava priorità alla privacy vedeva ridotto il numero di contatti con cui messaggiare. Per questo motivo, è facile prevedere che Whatsapp godrà di un ritorno importante per quello che riguarda il numero di utenti.

 

Whatsapp permette di verificare l

Non si parla solo di Whatsapp

 

Sebbene questa novità riguardi Whatsapp, il quadro generale è più vasto, visto che il servizio è una sottosezione di Facebook (che l’acquistò nel 2014 per 14 miliardi): il social di Zuckerberg sta dimostrando sempre più attenzione per tutti gli aspetti che comprendono la protezione della privacy e la sicurezza dei dati personali, dal momento che l’elevato numero di informazioni condivise dal miliardo e mezzo di utenti fanno gola a parecchi hacker. In più, gli sviluppi del caso dell’iPhone di San Bernardino hanno sicuramente agito da stimolo per correre ai ripari e assicurare il pubblico in caso di un’effettiva legittimazione della violazione della privacy.

 

Tuttavia, Jan Koum, il fondatore della piattaforma, ha voluto precisare che i nuovi sistemi di sicurezza sono dovuti esclusivamente all’intensificarsi degli attacchi cybernetici e che il gruppo aveva già in mente da due anni di apportare questa miglioria. Va notato che Whatsapp disponeva già di un sistema di questo tipo, che però non era esteso a tutti i dispositivi della rete. Ora che la funzione è estesa a tutti, l’ultimo passo è la progressiva scomparsa di tutti i dispositivi e i sistemi che non sono in grado di accogliere l’End-To-End: è probabile che in questo caso sarà bloccata la possibilità di inviare o ricevere messaggi.