Il fondatore di Facebook rompe il suo silenzio dopo lo scandalo che ha investito il social in seguito al furto di dati da parte di Cambridge Analytica: «Ho commesso il più grande errore».

 

Il CEO di Facebook Mark Zuckerberg rompe finalmente il silenzio sullo scandalo che ha coinvolto il social e Cambridge Analytica: Facebook è infatti sotto accusa per aver condiviso in maniera impropria con la società di analisi Cambridge Analityca i dati di oltre 50 milioni di utenti. Come? Attraverso un’App, Thisisyourdigitallife, che nel 2014 venne collocata dallo specialista di Cambridge Analytica, Aleksandr Kogan, sulla piattaforma blu.

Circa 270 mila utenti scaricano l’applicazione consegnando le proprie informazioni, ma anche quelle di amici completamente all’oscuro dell’operazione. Questi dati sarebbero stati poi utilizzati per profilare tutte queste persone e indirizzare loro una serie di annunci e post a favore delle campagne per la Brexit e di Donald Trump.

Per la piattaforma si tratta, senza dubbio, della più grande crisi mai subita dalla sua nascita, nel 2007. Anche i numeri in Borsa parlano chiaro: tra venerdì 17 e martedì 20 marzo ha perso circa 50 miliardi di dollari di capitalizzazione (il valore di Borsa).

 

La posizione di Zuckerberg sullo scandalo

Dal momento in cui lo scandalo è uscito allo scoperto, lo scorso fine settimana, Mark Zuckerberg si è chiuso in uno stoico silenzio, forse anche per organizzare la sua strategia difensiva e comunicativa. Qualche ora fa ha rotto gli indugi, rilasciando un’intervista alla CNN e scrivendo un lungo post sul suo profilo personale di Facebook.

 

L’intervista rilasciata alla CNN da Mark Zuckerberg

 

Il lungo post scritto da Zuckerberg sul suo profilo Facebook

 

Nell’intervista e nel post Zuckerberg si dichiara sostanzialmente responsabile di quanto accaduto.

Sono io che ho lanciato Facebook e sono io il responsabile di tutto ciò che accade sulla nostra piattaforma. Abbiamo fatto degli errori. C’è stata una violazione del rapporto di fiducia tra Facebook e le persone che condividono i loro dati con noi e si aspettano che noi li proteggiamo. Dobbiamo recuperare questa fiducia. Bandiremo gli sviluppatori che non sono in regola o che non saranno d’accordo con le nostre regole.

 

Le proposte del CEO di Facebook

Nel suo lungo post Zuckerberg elenca sei proposte per riconquistare la fiducia degli utenti di Facebook:

  • Controllare la piattaforma, rivedendo tutte le applicazioni che hanno avuto accesso a una grande quantità di dati
  • Informare le persone dell’uso improprio dei loro dati da parte di App sospette
  • Disattivare l’accesso per le applicazioni inutilizzate per almeno 3 mesi
  • Limitare i dati forniti quando un’App si collega a Facebook: nella prossima versione di Facebook saranno ridotti i dati che un’App può richiedere. Saranno inclusi solo nome, foto del profilo e indirizzo e-mail
  • Incoraggiare le persone a gestire meglio le App che utilizzano su Facebookù
  • Premiare le persone che individuano vulnerabilità e segnalano eventuali abusi da parte degli sviluppatori

 

Come se la caverà questa volta il colosso americano da 2 miliardi di utenti nel mondo? Riuscirà a venirne fuori o qualcosa si è inevitabilmente compromesso? Seguiremo insieme lo sviluppo della vicenda.