Stando ai dati di Eset, nell’ultima settimana di aprile il virus ransomware JS.Danger.ScriptAttachment avrebbe minacciato 1 italiano su 5

 

Dopo che i ricercatori di Eset hanno rilevato il nuovo virus JS.Danger.ScriptAttachment, in Italia cresce l’allerta ransomware. Nell’ultima settimana di aprile questo malware avrebbe minacciato il 20,39% degli internauti italiani, diffondendosi all’interno di allegati malevoli di posta elettronica e cercando poi di installare numerose varianti di malware sui dispositivi infetti.

 

Buona parte del codice contenuto in JS.Danger.ScriptAttachment è costituito da cripto-ransomware che hanno lo scopo di cifrare i dati sensibili contenuti nel dispositivo, chiedendo poi un cospicuo riscatto per la decriptazione degli stessi. Una seria minaccia per i privati ma soprattutto per aziende e organizzazioni, che sempre più spesso cadono vittime di criminali informatici che chiedono cospicui riscatti per la liberazione dei dati informatici.

 

Proprio la minaccia ransomware per le aziende è stato il tema chiave dell’Eset Security Day, durante il quale sono stati esaminati insieme ad esperti, tecnici ed esponenti delle forze dell’ordine, i meccanismi di questo malware da come può “entrare” in azienda, quali i punti più vulnerabili di ingresso e i maggiori vettori d’infezione.

 

“Molte aziende in Italia sono già cadute nella trappola dei ransomware e sono state costrette a pagare il riscatto chiesto dai cyber criminali per evitare di perdere i dati – spiega Corrado Giustozzi, membro di Enisa (agenzia europea per la sicurezza delle reti) e moderatore all’Eset Security Day – La chiave per combattere questo fenomeno sta nell’adeguata protezione dei sistemi aziendali. In caso di infezione, per evitare di pagare il riscatto senza rischiare di perdere troppi dati, è poi fondamentale aver impostato il backup con frequenza almeno quotidiana ed in modalità off-line, ovvero su di un supporto non connesso in rete ed archiviato in un’altra sede”.