Il colosso automobilistico è in cerca di hacker professionisti che contribuiscano alla sicurezza informatica delle auto del gruppo.

 

Qualche tempo fa gli hacker erano considerati solamente un pericolo per i sistemi informatici del pianeta. Adesso invece stanno diventando sempre più spesso risorse preziose da sfruttare per la propria sicurezza informatica. È il caso dell’azienda automobilistica FCA, disposta ad assumere e retribuire un team di professionisti che la aiutino a contribuire alla sicurezza e alla protezione dei dati informatici di cui la casa automobilistica dispone per la connessione delle proprie auto alla rete.

 

 

Gli hacker dalla parte dell’azienda

 

Dopo anni trascorsi in una vera e propria ‘guerra’ con gli hacker, il colosso FCA ‘Fiat Chrysler’ ha cambiato strategia e ha deciso di portare dalla sua parte il nemico e farselo alleato, offrendogli un cospicuo compenso per chiedergli protezione. Una cosa analoga avvenne un anno fa quando due hacker riuscirono, in accordi con FCA, ad entrare nel sistema della Jeep Cheeroke, un automobile  del gruppo. I due professionisti trovarono una falla nella sistema di connessione internet, riuscendo a controllare l’auto anche a distanza di chilometri.

 

 

La proposta di lavoro

 

E così, a distanza di un anno, il gruppo FCA ‘Fiat Chrysler’ ha optato per riproporre il sodalizio agli hacker, probabilmente scottata dalle esperienze passate, dato che è disposta a pagare questi esperti informatici fino a 1500 dollari. La ricerca dei candidati avverrà utilizzando il programma bugcrowd.com, un portale specializzato che provvederà a selezionare i professionisti che saranno stati in grado di scovare falle nelle auto del gruppo.

 

Questa iniziativa di FCA ricalca il programma (tuttora in corso) in Tesla, che premia gli esperti informatici capaci di rintracciare le vulnerabilità all’interno delle proprie vetture, con importi che variano dai 100 ai 10.000 dollari. Anche questo programma è gestito sotto la supervisione di bugcrowd, che ha dichiarato come Tesla abbia già pagato, ad oggi, almeno 132 premi agli hacker.