La sicurezza informatica può aiutare la ripresa?
Secondo Cisco si è aperto un nuovo periodo in cui la sicurezza informatica può permettere alle aziende di crescere e rilanciare il sistema economico.
Parlare di sicurezza informatica ormai non è solo più una questione di prevenzione e di “giocare in difesa”, dato che il discorso si è orientato verso un approccio molto più competitivo: secondo uno studio condotto da Cisco su 1.014 manager provenienti da diversi settori di business, quello della cybersecurity è sempre più un tema legato alla competizione tra aziende, le quali non solo cercano di difendersi dagli attacchi in Rete, ma puntano a sfruttare l’impreparazione della concorrenza per poter prevalere nel proprio settore.
I dati parlano chiaro: il 44% degli intervistati ritiene che le misure di sicurezza digitali rappresentano un vantaggio sul quale investire, mentre sono stati registrati 414 casi di sistemi digitali il cui utilizzo è stato permesso da tali misure e che possono generare 7,6 trilioni di dollari entro il 2026. Come se non bastasse, 3/4 di questa cifra sarà legata alla sicurezza informatica e allo sviluppo da lei generato.
Dubbi e speranze della sicurezza informatica
Le cifre fino a qui indicate sono sicuramente incoraggianti, ma non mancano le ombre: il 71% dei manager, infatti, pensa che i rischi correlati alla sicurezza digitale potranno essere d’ostacolo al proprio processo d’innovazione, mentre il 39% ha dichiarato di aver interrotto almeno un progetto strategico per problemi di cybersecurity. Questi sono numeri che devono far riflettere su come un’implementazione delle misure di protezione debba essere al centro del processo di rilancio, sia digitale che economico.
È proprio da questo concetto che numerose aziende hanno deciso di partire, determinate a fare in modo che le minacce cibernetiche non possano rappresentare un freno inibitore per la crescita, la quale sembra essere sempre più legata alle attività digitali. Questo genere d’iniziativa si traduce in una digitalizzazione guidata dalla sicurezza e, di conseguenza, in una maggiore fiducia nei pilasti portanti del business digitale, ossia l’analisi dei big data, il cloud computing e l’Internet-of-Things. Attraverso questi strumenti le aziende sono in grado di fornire servizi più rapidi, più efficaci e facilmente reperibili.
La strada verso la digitalizzazione sicura
I timori ai quali si è accennato in precedenza non sono infondati, visto che i sistemi utilizzati dai cybercriminali sono in continua evoluzione e che quindi nessuna azienda è completamente al sicuro. Ad ogni modo, avere il coraggio di investire nella digitalizzazione e nel sistema di difesa che essa richiede significa avere un vantaggio concreto rispetto a chi decide di non seguire questa strada, poiché essa porta ad un’innovazione del servizio che ha davvero delle potenzialità enormi. Non è un caso se il 62% delle aziende che hanno intrapreso questo percorso dichiarano di aver ottenuto notevoli miglioramenti in termini di fatturato e di averli ottenuti proprio grazie ai prodotti e ai servizi legati al digitale.
La sicurezza informatica, quindi, rappresenta l’unica garanzia per un investimento che, se gestito nel modo corretto, può rilanciare in maniera significativa le realtà private e pubbliche. Ovviamente si avrà bisogno di un impegno continuo, sia da parte delle aziende, attraverso implementazioni dei sistemi, che da parte della pubblica amministrazione, la quale avrà il compito di favorire lo sviluppo della digitalizzazione in un ambiente quanto più sicuro possibile.