Lasciare in mano ai propri figli tablet e smartphone potrebbe risultare molto pericoloso, come ci rivela uno studio del GPEN, specializzato in tutela della privacy online.

Affidarsi ad iPad e tablet per tamponare la noia dei più piccoli rischia di non essere più una comodità. Secondo uno studio condotto dal GPEN, app e i siti maggiormente utilizzati dai bambini italiani non tutelano adeguatamente la privacy dei minori.

Nello specifico l’attenzione è stata posta su diversi procedimenti che denotano pochissima accortezza verso i piccoli utenti: scarsa chiarezza e trasparenza nella raccolta e l’utilizzo dei dati personali, presenza di pubblicità e conseguente di rischio di reindirizzare i minori verso siti non controllati o addirittura vietati ad un pubblico come quello di riferimento.

Ancor più incredibile però è la difesa dei responsabili di portali e app; non paghi di mettere a rischio la privacy degli utenti più giovani, si giustificano attribuendo la responsabilità a carenti politiche pensate per la tutela della privacy dell’utenza minorile.

privacy e minori?

 

Quello che manca veramente, come rivela il garante italiano per la privacy, è uno strumento di parental control che consenta a piccoli e genitori di limitare la diffusione di dati personali per il web.

Visto che al momento tale soluzione non è pronta né percorribile, è fondamentale, secondo il presidente dell’Authoity Italiana Antonello Soro, la presenza dei genitori:

“I genitori devono seguire i loro figli in questo percorso di crescita tecnologica dato che le molte società che gestiscono siti e sviluppano app dimostrano un approccio irresponsabile nei confronti dei minori”

Per coloro i quali volessero approfondire l’argomento, vi segnalo un link al portale (in lingua inglese) nakedsecurity in cui sono segnalate sette app per minori di cui bisogna essere consapevoli.