Superlativi e combinazioni complesse: l’assistente vocale di Google diventa sempre più percettivo e incline al linguaggio naturale

 

Che Google stesse puntando molto sulle intelligenze artificiali all’interno dei propri servizi, era chiaro da tempo; tuttavia quest’obiettivo è stato ribadito ieri, quando Mountain View ha dichiarato di aver aggiornato l’applicazione di assistenza vocale in modo che possa comprendere ogni aspetto del linguaggio naturale, compresa l’intenzione dietro alle domande che le vengono poste, e non solo il loro significato semantico.

 

Per dare un maggior accuratezza alle risposte, i tecnici di Google hanno reso Knowledge Graph (il sistema utilizzato dalla app) in grado di comprendere il significato dei superlativi e degli elementi ordinati: in tal modo gli utenti posso ottenere una risposta precisa a domande del tipo “Qual’è l’uomo più alto del mondo?” oppure “Quali sono le città più popolose d’Europa?”.
L’altro aspetto significativo è la comprensione di date precise, grazie alla quale potremo porre domandare cosa è successo in un determinato anno, e quella di combinazioni complesse, come la domanda “Chi era il Presidente degli Stati Uniti quando gli Angels vinsero le World Series?”.

 

Assistente vocale Google
Ecco come l’assiste vocale di Google comprende le domande

 

L’assistente vocale in continua crescita

 

Con questi aggiornamenti Google vuole imporsi sui servizi in continuo aggiornamento proposti da Facebook, Apple e Microsoft: per fare ciò, Big G ha deciso di puntare sulla comprensione delle intenzioni e dei ragionamenti che stanno dietro alle domande poste dagli utenti, in modo da poter fornire un servizio accuratissimo e in continuo miglioramento, dal momento che il sistema sarebbe in grado di arricchirsi d’informazioni grazie ad ogni domanda alla quale da una risposta. Gli addetti ai lavori hanno anche dichiarato di star lavorando affinché il sistema possa rispondere correttamente  a domande che risulterebbero di difficile interpretazione anche per la mente umana, come quelle contenenti ambiguità e omonimie.

 

L’aggiornamento, disponibile sia per iOS che Android, è attualmente limitato alla lingua inglese, quindi aspetteremo di vedere se Google riuscirà ad applicare questa innovazione anche ai dispositivi con linguaggi differenti.