Sempre più turisti italiani ricorrono al mobile per i propri viaggi, aprendo nuove possibilità per il marketing turistico e alberghiero.

 

Vengono chiamati mTraveler e sono quegli utenti che utilizzano un dispositivo mobile in fase di preparazione e/o di acquisto di viaggi e pacchetti turistici: questa categoria di utenti, secondo l’Osservatorio del Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano, ha raggiunto un totale di 1,3 milioni di turisti, i quali generano un valore pari a 835 milioni di euro. Tali cifre trovano un riscontro effettivo, dal momento che, come mostra il rapporto, alcuni tipi di alberghi (quelli incentrati sul turismo del business, per esempio) ottengono circa il 60% delle prenotazioni attraverso dispositivi mobili.

 

Numeri importanti, che mostrano come anche il settore turistico stia assimilando i modi e i tempi che il web marketing sta già cavalcando negli altri settori: basti pensare alle offerte e agli strumenti messi a disposizione per i voli low-cost, i quali stimolano l’utente ad effettuare l’acquisto seduta stante. Questo è dovuto anche al cambiamento nella pratica di acquisto da parte degli utenti, che spesso prenotano una camera per il giorno stesso o, addirittura, al momento dell’arrivo. Capire questo cambiamento è un momento chiave per riuscire ad adeguarsi al mercato e rimanere competitivi sfruttando le potenzialità della telefonia.

 

Stesso discorso vale per le compagnie aeree, le quali trovano in tablet e smartphone dei preziosi alleati per proporre i propri servizi a chi vuole partire entro breve o approfittare delle offerte low-cost. Anche in questo caso le percentuali parlano chiaro, con un 65% dei turisti europei che controlla o acquista voli tramite dispositivi mobili.

 

La filiera mobile del turismo

 

Ma l’apporto che il mobile dà al mondo del turismo non è solo limitato alla fase di pianificazione o di acquisto:

 

  • Durante la permanenza: durante la vacanza i turisti ricorrono spesso al mobile per scoprire quali attività è possibile svolgere nelle vicinanze, per cercare ristoranti e per ottenere indicazione. Inoltre, spesso condividono foto e stati in tempo reale sui social network, esprimendo opinioni sul posto.°
  • Dopo il rientro: l’esperienza dell’utente non finisce con la partenza, ma continua anche a vacanza finita con recensioni sui canali appositi e sui social.

 

Sfruttare anche questi momenti è un’azione fondamentale, dal momento che permette di intuire e analizzare in maniera più approfondita i pareri dei clienti, di gestire e sfruttare i commenti sui canali social e profilare e mettere in pratica strategie per fidelizzare e attirare il pubblico di riferimento.
Per fare questo è necessario impiegare strumenti e strategie mirate: oltre alle app mobili e alla pubblicità online usate fino ad ora per la fase di conversione, gli operatori turistici, gli albergatori e le compagnie dovranno riuscire a mettere in pratica sistemi per interpretare il feedback che gli utenti forniscono in tali momenti e trasformarlo in successive conversioni.

 

Per quanto riguarda le altre imprese legate al settore turistico (ristoranti, zone balneari, luoghi d’interesse, ecc.), la loro possibilità di sfruttare il potenziale di smartphone e tablet sarà sicuramente legata al concetto di proximity marketing, ossia l’insieme di azioni mirate ad intercettare il pubblico fisicamente presente nelle vicinanze: infatti, a differenza di volo e alloggio, le attività da svolgere in vacanza sono ciò che gli utenti tendono a pianificare meno, affidandosi invece alle ricerche effettuate in loco da mobile.