Anche in Italia aumentano gli investimenti in sicurezza informatica
Secondo una ricerca di Kaspesrky Lab, circa il 70% delle aziende italiane prevede una crescita dei propri investimenti nella sicurezza informatica.
La ricerca svolta recentemente da Kaspersky Lab rivela come gli investimenti nella sicurezza IT da parte delle imprese italiane sembrano essere in crescita, stimolati anche dall’aumento significativo degli attacchi e delle conseguenti perdite finanziarie per le aziende.
È corretto comunque specificare come, in alcuni casi, gli incrementi di budget siano stati (diciamo così) forzati da nuovi requisiti normativi. Ma non solo. La sicurezza informatica è ora considerata in maniera diversa dai vertici aziendali. Dato che il costo di una violazione è molto alto e la frequenza degli attacchi regolare, la cyber sicurezza è vista ormai (e finalmente) come un vantaggio competitivo.
In Italia, la ragione principale dell’incremento dei costi da destinare alla sicurezza informatica è stata quella di dover rispondere alle recenti esigenze normative (36%). Altre imprese hanno invece affermato come che la scelta sia stata guidata dai vertici aziendali e dalla volontà di migliorare le difese dell’azienda (31%). Solo una piccola parte (13%) ha invece dichiarato che il fattore determinante è stata la consulenza esterna.
“Quasi ogni giorno vengono pubblicate sulle prime pagine dei giornali e nei principali notiziari casi di violazioni della sicurezza informatica. Risulta difficile che un CEO oggi non abbia letto o sentito una di queste storie, come ad esempio l’attacco a Yahoo! o quello a Libero, e soprattutto che non si domandi quando toccherà alla propria azienda”, ha dichiarato Morten Lehn, General Manager per l’Italia di Kaspersky Lab. “Il miglior consiglio che possiamo dare alle aziende è di assicurarsi che la sicurezza IT sia uno degli argomenti al tavolo di discussione dei vertici dell’impresa. È infatti molto importante che le imprese capiscano di dover attuare una strategia di sicurezza preventiva, piuttosto che cercare di limitare i danni una volta che l’attacco sia stato completato”.