Facebook presenta M, l’assistente virtuale
Attualmente disponibile solo negli USA, fornirà suggerimenti e proporrà azioni durante le conversazioni su Facebook Messenger.
Durante la conferenza annuale F8 2017, Facebook ha annunciato l’approdo di M, l’assistente virtuale all’interno dell’app Facebook Messenger. Per il momento è limitato solo agli Stati Uniti ma presto arriverà anche in Italia.
Il primo bot firmato Facebook
Non è che Zuckerberg si sia reso conto oggi del potenziale che c’è dietro ai bot e agli assistenti digitali dotati di intelligenza artificiale: ci stava lavorando da tempo, per creare un prodotto diverso dagli altri, in grado di offrire qualcosa in più rispetto ai competitor. Ci sono voluti almeno due anni di sperimentazione, nei quali persone reali hanno educato il software al fine di renderlo autonomo, per poi renderlo ufficialmente disponibile negli Stati Uniti.
In effetti se pensiamo a quanto tempo fa abbiamo avuto il piacere di conoscere Siri, l’assistente Apple, e a seguire Cortana, Alexa, Google Now, verrebbe quasi da pensare che Facebook sia arrivato un po’ tardi. Ma a giudicare dal risultato ne capiamo anche le ragioni.
M non è l’assistente virtuale che oggi conosciamo. Non si limiterà a rispondere vocalmente alle nostre domande ma sarà, come dire, onnipresente durante le nostre conversazioni (anche scritte all’interno della chat). Leggerà i nostri discorsi e si “intrometterà” qualora fosse capace di fornirci informazioni o suggerimenti in merito all’argomento trattato. Nello specifico ci suggerirà:
- Quali sticker utilizzare quando digitiamo una determinata parola chiave;
- Come creare un sondaggio all’interno di un gruppo quando bisogna prendere una decisione;
- Come effettuare o ricevere pagamenti all’interno dell’app, quando parliamo di denaro nella nostra conversazione;
- Come condividere la nostra posizione nel momento in cui parliamo della nostra ubicazione;
- Quando dobbiamo raggiungere un luogo ci suggerirà persino di utilizzare i mezzi di trasporto Uber e Lyft.
Insomma, come inizio niente male. Potrebbe sembrare un po’ invadente come persona, ma il suo scopo è quello di semplificare le azioni che svolgiamo quotidianamente e renderle più smart. Niente paura, sarà comunque prevista la possibilità di disabilitare la funzione nel caso non riuscissimo proprio a familiarizzare.
Come deducibile, la sua tecnologia è strutturata in base alle tecniche di Machine Learning, quindi si auto-perfezionerà nel tempo, apprendendo dai nostri comportamenti e ottimizzando la capacità di consigliare. Non ci resta quindi che aspettare che arrivi anche in Italia, per dare un giudizio concreto e decidere se lasciarla partecipare o meno alle nostre chiacchierate.