Quante sono le leggende che circolano sulla creazione di contenuti per Facebook? Se avete a che fare tutti i giorni con il social per lavoro, è bene che leggiate questa lista di falsi miti.

 

Facebook è un social network abbastanza complesso, se lo guardiamo dal punto di vista professionale: frequentarlo per piacere è una cosa, utilizzarlo per promuovere il proprio brand o quello del cliente è tutto un altro discorso.

La content creation per Facebook è tutt’altro che immediata: bisogna ricercare il contenuto giusto e produrre copy, immagini o video in grado di comunicare efficacemente il messaggio che ci permette di diventare popolari e aumentare l’engagement della nostra utenza.

Sulla creazione di contenuti per Facebook se ne vedono di ogni colore: ognuno ha la sua tattica per battere la concorrenza. Spesso circolano in rete consigli sulle strategie da seguire per pubblicare sulla piattaforma i contenuti migliori, ma purtroppo la maggior parte di questi sono bufale, luoghi comuni! Vediamo insieme i sei falsi miti da sfatare sulla pubblicazione di contenuti su Facebook.

 

Facebook mostra solo post sponsorizzati

Chi non ha sentito almeno una volta dire da qualcuno la fatidica frase “Ormai Facebook mostra solo i post a pagamento”? Probabilmente qualcuno ci avrà anche creduto. Che Facebook sia sempre più orientato al business e che abbia come obiettivo primario far spendere denaro alle aziende per le inserzioni pubblicitarie non è un segreto per nessuno. Ma non possiamo dare la colpa della bassa portata dei post organici solo ed esclusivamente a quelli a pagamento!

L’algoritmo di Facebook valorizza e rende visibili determinati contenuti perché ritenuti più di interesse per i fan delle Pagine. Considerando che sono circa 50 mila i contenuti condivisi ogni giorno sul social, non stupisce che ne riusciamo vedere solo una minima parte.

 

I contenuti di qualità richiedono troppo tempo

Questo è vero se alla base della content creation non c’è una pianificazione o una scelta ragionata di temi e strumenti. Si può “stare” su Facebook pianificando, osservando e facendo delle prove, scegliendo degli strumenti per facilitare il lavoro. Non serve essere un grafico collaudato per produrre un ottimo contenuto visuale, stesso discorso per i video o le gif. Con Canva, per esempio, si possono realizzare delle belle grafiche in modo professionale e veloce.

 

Facebook non va bene per promuovere il mio brand

Facebook non sarà il social network perfetto e idoneo per ogni tipo di prodotto, servizio o target di pubblico, ma non possiamo negare il fatto che sia un ottimo e indispensabile strumento per promuovere e far conoscere le aziende! Sul social ci sono più di 1 miliardo e mezzo di utenti attivi: come pensare che tra questi non ci siano potenziali clienti?

 

Due post al giorno sono sufficienti

Partiamo da un presupposto: non ha senso stabilire un tot di post per poi pubblicare cose inutili o poco interessanti. Su Facebook ogni post vive di vita propria: in base al tipo di engagement che riuscirà ad ottenere continuerà ad essere visualizzato o meno a prescindere dall’ordine cronologico di pubblicazione. Pubblicate comunque con moderazione per non infastidire la vostra utenza e prediligete sempre la qualità alla quantità!

 

È meglio pubblicare solo in questi orari

Ci sono degli orari più indicati per la pubblicazione dei post, ma solo perché aumentano le probabilità di trovare gli utenti connessi! L’orario perfetto non esiste: esso varia in base alle abitudini del vostro target di riferimento!

 

Gli strumenti per la programmazione penalizzano la portata

Questo è il meno falso dei miti che abbiamo elencato: pubblicare contenuti attraverso piattaforme per la programmazione potrebbe in qualche modo penalizzarne il rendimento. In realtà Facebook penalizza i post automatici pubblicati da app di terze parti e non quelli pubblicati tramite piattaforme come Hootsuite, Buffer, Post Planner, Sprout Social. Qualche esempio di post penalizzato? Quelli che annunciano il livello raggiunto su Candy Crush o la notifica dell’ultima canzone ascoltata su Spotify e anche la visualizzazione tramite un’applicazione di fitness della quantità di calorie bruciate nel giorno.